La “paurite” di Allegri condanna la Juventus, chi non osa osservare il sole in volto non sarà mai una stella

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Massimiliano Allegri sul banco degli imputati dopo la sconfitta della sua Juventus sul campo dell’Atletico Madrid di Simeone il quale lo ha surclassato su tutti i fronti

La Juventus è stata surclassata ieri notte sul campo dell’Atletico Madrid. Una gara meritatamente vinta dai colchoneros di Diego Simeone, una gara non ben giocata dalla squadra di Massimiliano Allegri. Nelle gare che contano sembra mancare sempre qualcosa ai bianconeri, una storia che si ripete, alla quale il tecnico bianconero non sta riuscendo a mettere una pezza. La Juventus non ha gioco ed Allegri trasmette paura ai suoi uomini con atteggiamenti e scelte tattiche. Trasmettere paura alla squadra al momento più forte al mondo è un errore clamoroso, grossolano. Ieri sera al Wanda Metropolitano atteggiamento prudente, 3 mediani bloccati, l’arma di distruzione Cancelo lasciata in panchina per il più difensivo De Sciglio.

GABRIEL BOUYS / AFP

Allegri ha voluto dire ai suoi, “prima pensiamo a non prenderle” e come sempre accade “Chi non osa osservare il sole in volto non sarà mai una stella” (William Blake). E non appelliamoci a tutti i campionati vinti da Massimiliano Allegri per difendere i suoi errori. La Juventus è una macchina che potrebbe viaggiare anche senza conducente in Serie A, in Champions League invece il buon Max è stato spesso messo sotto tatticamente e dal punto di vista della personalità, come ad esempio ieri contro Simeone. “20 giorni. 20 giorni per ESSERE PRONTI a una sfida da VIVERE, e VINCERE, tutti assieme. Fino alla fine“, ha twittato oggi Allegri per spronare i suoi verso una difficile rimonta. Adesso che la Juventus si trova spalle al muro, uscirà fuori tutto il coraggio del tecnico ma potrebbe essere troppo tardi. C’è stata un’altra frase finita nel mirino delle critiche nella serata di ieri.

AFP/LaPresse

Ronaldo mi è piaciuto, la squadra no“. Allenare il calciatore più forte al mondo è di certo complicato, ma Allegri ha perso una grande occasione di dimostrare carattere, piegandosi al suo top player. Ieri CR7 sarebbe dovuto finire nel calderone assieme a tutti gli altri, Allegri avrebbe dovuto parlare di squadra insufficiente, invece ha salvato Ronaldo e puntato il dito contro gli altri sminuendoli in maniera oscena davanti alle telecamere. Insomma, Allegri ha toppato le scelte tattiche, ha sbagliato nell’infondere ai suoi un atteggiamento remissivo con scelte conservative, infine li ha esposti al giudizio pubblico salvando solo il fenomeno che Max non ha avuto il coraggio di criticare assieme agli altri. Un grande come Andrea Pirlo ha condensato in poche parole il concetto: “se hai paura, la Champions non la vinci“. La fortuna aiuta gli audaci, si dice, Allegri è parso invece impaurito.

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