Caos Roma, sbagliato prendersela solo con Di Francesco: calciomercato estivo (ed invernale) imbarazzante!

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Roma, Di Francesco messo in croce a causa della crisi della squadra giallorossa, ma le colpe sono da ricercare sopratutto altrove

La Roma sta vivendo uno dei momenti più difficili dell’era targata Di Francesco. La sconfitta altisonante per 7-1 in Coppa Italia contro la Fiorentina ha scatenato l’ira dei tifosi giallorossi contro tecnico e società, e nelle ultime ore si fa un gran parlare del possibile esonero dell’allenatore in caso di flop contro il Milan. Paulo Sousa sembra già scaldarsi. Ma è davvero corretto addossare le colpe sul tecnico Di Francesco, oppure si tratta solo del capro espiatorio di una situazione che ha ben altri colpevoli? A nostro parere i problemi della Roma non risiedono nelle capacità del povero Eusebio, il quale va ricordato, è lo stesso del terzo posto in campionato e semifinale di Champions League nello scorso anno.

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LaPresse/Alfredo Falcone

Quello che non è più uguale alla passata stagione è il potenziale della rosa, depauperato da un calciomercato assurdo, senza senso, del quale abbiamo già parlato in tempi non sospetti e non solo a crisi avvenuta. Nel cambio Alisson-Olsen la Roma ci ha ampiamente perso ed anche a centrocampo gli addii di Nainggolan e Strootman non sono stati colmati a dovere. Pastore è un ex calciatore da diversi anni, i suoi sprazzi di classe non possono bastare, sono appunto solo degli sprazzi. Inoltre la difesa in mezzo ha lacune clamorose, sopratutto numericamente. Manolas e Fazio hanno mostrato difetti e sopratutto non hanno alcuna riserva di valore alle loro spalle, l’idea di portare Vida a Roma in queste ore non è affatto malsana. Alcuni giovani di belle speranze poi non stanno rispettando le attese, Kluivert, Coric ed anche Cristante non hanno replicato quanto visto nelle passate stagioni. Circa 130 milioni di euro sono stati spesi… male. Insomma, è davvero tutta da addossare a Di Francesco la colpa di questa crisi? Probabilmente no, calciatori sottotono e scelte societarie errate hanno fatto la differenza.

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