F1 – Lite Verstappen-Ocon, il racconto di Max: “ecco come sono andate le cose, vi svelo tutto”

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Verstappen torna a parlare della lite con Ocon al termine del Gp del Brasile: il racconto dettagliato del pilota olandese della Red Bull

La stagione 2018 di F1 ha regalato tanto spettacolo in pista: le bagarre tra i piloti hanno fanno emozionare tutto il pubblico appassionato delle quattro ruote, ma non sono mancati anche i colpi di scena, extra pista, che hanno creato molto scompiglio, ma che hanno anche attirato l’attenzione.

verstappen
photo4/Lapresse

Tra gli episodi che hanno fatto discutere c’è sicuramente la lite tra Ocon e Verstappen: l’olandese della Red Bull non ha apprezzato il gesto del suo collega, doppiato, che gli è costato caro al Gp del Brasile, facendogli perdere la gara, la cui vittoria era ormai nelle sue mani. Verstappen, al termine del Gp, si è immediatamente recato dal francese della Force India, col quale è nata una lite, con spintoni e frecciatine.

Ocon e Verstappen
Photo4/LaPresse

A mesi di distanza da quell’episodio, Verstappen è tornato a parlare di quanto accaduto in Brasile ai media olandesi: “personalmente credo di aver avuto una reazione piuttosto calma. In molti sono venuti a dirmi che avrei dovuto tirargli un pugno. L’avrei potuto fare facilmente, ma ho preferito agire diversamente. Come detto credo di essermi comportato in maniera civile, ma ci tenevo a sentire la sua versione dei fatti. E’ per questo che sono andato da lui per chiedergli spiegazioni. A quel punto Esteban ha cominciato a ridacchiare. Avevo appena perso una corsa e quel suo modo di fare mi era sembrato inappropriato, per cui l’ho spinto. Allora lui ha attaccato ad urlare: “fate venire le telecamere”, e ha cominciato a  provocarmi “Spingimi, spingimi”. Per quanto mi riguarda mi sono completamente disinteressato che ci fosse qualcuno a riprendermi. Ho reagito normalmente“, ha raccontato l’olandese, che adesso deve scontare 2 giorni di servizi socialmente utili alla FIA, come ‘punizione’.

Alla fine si è trattato solo di una piccola spinta. In altri sport fanno di molto peggio. Nel calcio ad esempio, una cosa del genere è punita soltanto con il cartellino giallo. Insomma, nel mio caso sono stati un po’ troppo severi“, ha concluso.

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