F1, Massimo Rivola racconta Leclerc: “il giorno dopo la morte del padre arrivò a Baku e vinse, è un predestinato”

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L’ex responsabile della Ferrari Driver Academy ha parlato di Leclerc, svelando alcuni retroscena relativi alla sua carriera

Si è preso la Ferrari dopo solo un anno di Formula 1, dopo averla conosciuta a fondo come pilota dell’Academy. Charles Leclerc non si può dire che non sia un predestinato, un ragazzo tutto d’un pezzo che sa quello che vuole dalla vita.

LaPresse/Photo4

Tante le difficoltà superate nel corso degli anni, sacrifici difficili da fare che lo hanno portato ad essere ciò che è oggi: un campione in erba. Interrogato dalla Gazzetta dello Sport sulla sua esperienza con Leclerc, Massimo Rivola ha raccontato: “il suo amico Jules Bianchi mi parlò per primo di Leclerc, quando era nell’Academy non smetteva di dirmi quanto fosse forte questo bambino, per il quale nei weekend liberi andava a fare da coach e da meccanico sulle piste di kart” le parole dell’ex responsabile della FDA.” Poi, quando Arrivabene lo ha preso alla Ferrari e io ho cominciato a lavorarci, mi è subito sembrato chiaro che avesse una grande ambizione e la voglia di arrivare in fretta in Formula 1. In alcune situazioni mi ha sorpreso, nel 2017 per esempio stava già dominando il campionato di F.2, quando in Belgio fu squalificato dopo la vittoria in gara-1 e costretto a partire ultimo il giorno dopo. Provai a tirarlo su., ma lui mi rispose: ‘Max sono contento, così potrò finalmente sorpassare un po’ di piloti’. Poi, alla vigilia di Baku, vide morire suo padre Hervé ma prese il primo aereo e arrivò in pista, vincendo la gara. Molti al suo posto sarebbero crollati“.

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Rivola poi ha svelato una caratteristica di Leclerc: “è  molto determinato e corre solo per vincere, istinto comune a tutti i grandi campioni. Nel suo caso, credo che il carattere si sia rafforzato con le tragedie che ha dovuto superare, nella fattispecie la morte di Jules e del padre. Ho lavorato con Vettel al debutto in Toro Rosso nel 2007 e con Alonso quando esordì alla Minardi nel 2001, ma solo in Fernando ho visto la stessa rabbia agonistica che ha Charles. E poi nel giro di qualifica tira sempre fuori qualcosa di speciale. Credo e spero che la Ferrari dia a entrambi le stesse possibilità di vincere, che prevalga il migliore. Sebastian ha vinto quattro Mondiali e sarà alla quinta stagione con il Cavallino. L’altro ha ventuno anni e solo una stagione in F.1 alle spalle. Ci sta che sia considerato un apprendistato per lui, ma statene certi: Charles proverà subito a vincere“.

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