Marcelo Bielsa confessa che l’uomo sorpreso a spiare gli allenamenti del Derby County era un suo emissario. ‘El Loco’ difende la ‘legalità’ della sua scelta ma pensa alle dimissioni
Il calcio inglese non smette mai di stupire, anche se si tratta della Championship, la nostra Serie B. Una vera e propria spy story ha appassionato i tifosi inglesi: durante l’allenamento del Derby County, un uomo è stato beccato a ‘spiare’ schemi e direttive di coach Frank Lampard con tanto di binocolo. La spia è stata scoperta e, tramite l’intervento della polizia, l’uomo è stato allontanato dal campo di allenamento. Prima della sfida tra Derby County e Leeds, in conferenza stampa, Marcelo Bielsa ha svelato che l’uomo sorpreso a spiare gli allenamenti del Derby County era un suo emissario. ‘El Loco’ ha giustificato la vicenda pensando fosse legale, visto che tale pratica l’aveva già messa in atto in passato. Frank Lampard, coach della squadra avversaria, è andato su tutte le furie e per tale sfuriata, Bielsa ha deciso di chiedere pubblicamente scusa, addossandosi la colpa di tutto, spiegando come la società fosse all’oscuro di tale meccanismo.
Secondo Gianluca Di Marzio, Bielsa starebbe addirittura pensando di dimettersi da quella che, ad oggi, è la panchina della squadra candidata alla vittoria del campionato e alla promozione in Premier League. Bielsa ha raccontato a Sky Sport: “è vero, c’era qualcuno del Leeds United ad osservare l’allenamento di Frank Lampard, e la responsabilità di tutto questo è mia, ma c’è una precisazione che devo fare. Non importa se quello che ho fatto sia legale o illegale, giusto o sbagliato, per me è sufficiente che Frank Lampard e il Derby County sentissero che non era la cosa giusta da fare. No, non mi sono comportato bene, e non ho chiesto alcun permesso al Leeds prima di farlo. Ieri ho parlato con Lampard e mi ha detto che non ho rispettato il fair play. Io ho un punto di vista diverso, ma la cosa importante è ciò che pensano Frank e il Derby. Senza voler cercare per forza una giustificazione, posso dire di aver usato questo tipo di metodo dalle qualificazioni al Mondiale con l’Argentina (nel 2002, ndr) in poi. Questa pratica non è illegale, lo abbiamo fatto pubblicamente e ne abbiamo parlato con la stampa. Per alcune persone è sbagliato, per altri no”.