LeBron James accusato di ‘tampering’, gm in rivolta: “perchè l’NBA non punisce lui e i Lakers?”

SportFair

Dopo gli ultimi complimenti fatti da LeBron James ad Anthony Davis, nei quali in molti hanno visto, fra le righe, un invito per trasferirsi ai Lakers, diversi gm della lega hanno espresso il loro disappunto

“Qualsiasi giocatore che, direttamente o indirettamente, attira, induce, persuade o tenta di invogliare a se qualsiasi altro giocatore, allenatore, General Manager che è sotto contratto con altri deve rispondere di tale violazione previa comunicazione da parte di terzi al Commissioner, che valuterà poi la veridicità delle accuse”.

Il regolamento NBA parla chiaro e le recenti dichiarazioni d’apprezzamento di LeBron James nei confronti di Anthony Davis sono apparse, a molti addetti ai lavori, come una chiara violazione delle norme sul ‘tampering’. La lega non ha comunque ritenuto ‘irregolari’ le parole di LeBron James, evitando di punire il numero 23 dei Lakers e la stessa franchigia. Tale scelta ha fatto infuriare più di un gm. Ai microfoni di ESPN, un general manager della Western Conference si è fatto portavoce del malcontento comune: “se queste sono le regole, applicale. Se vuoi spingere Anthony Davis a Los Angeles, se permetti a LeBron di interferire con le squadre, fallo e basta, cambia le regole e ammetti: ‘siamo nel selvaggio West e tutto è concesso’. Devi però fornirci un elenco delle regole che intendi imporre e uno di quelle che, invece, saranno ignorate”.

Condividi