Lo slovacco ha espresso il proprio disinnamoramento nei confronti del ciclismo di oggi, meditando un ritorno in mountain bike
Tre Mondiali vinti in carriera, accompagnati da numerose vittorie e volate da urlo. Peter Sagan però sembra essersi disinnamorato del ciclismo, sottolineando come si sia perso il rispetto che contraddistingueva il gruppo di dieci anni fa.
Interrogato dal sito olandese Fiets, l’atleta della Bora-Hansgrohe ha espresso tutto il proprio disappunto: “non è come 15 anni fa, quando c’era Mario Cipollini che era il leader: prima c’era sempre qualcuno che guidava il gruppo e che ne era il capo, ora no. Credo che sia sparito il rispetto all’interno del gruppo, dove ognuno pensa per sè. Ho molti amici ciclisti all’interno del gruppo e mi diverto con loro, però penso che la mancanza di rispetto peggiori anno dopo anno. Sono contento di averci passato solo 10 anni, non potrei sicuramente rimanerci altri 15 in un ciclismo come quello attuale. Sono comunque molto orgoglioso dei tre Mondiali vinti e cercherò di recuperare la maglia arcobaleno già nel 2019 nello Yorkshire. Per quanto riguarda il Tour, sono troppo grosso per tentare di vincerlo, ma l’obiettivo è quello di portare a casa più maglie verdi possibili“.
Il futuro del ciclista slovacco potrebbe non essere più su strada, ma in quella mountain bike che rappresenta il primo amore di Sagan. L’atleta della Bora-Hansgrohe rispetterà il contratto fino al 2021 con il proprio team, dopodiché potrebbe decidere di cambiare come sottolineato anche dal suo addetto stampa Gabriele Uboldi: “ogni anno Peter spende tanta energia. Ora pensa solo al suo contratto con la Bora-Hansgrohe. Al termine, deciderà se tornare alla MTB oppure continuare su strada“.