Sci alpino, Innerhofer è impaziente: “mi sento competitivo, ho imparato dai miei errori”

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Il velocista azzurro ha parlato a pochi giorni dall’impegno di Lake Louise, dove sarà impegnato in discesa e supergigante

Ho 33 anni, indosso la tuta da gara e sono ancora in giro non perché so che posso fare un podio come negli ultimi tre anni, ma perchè sono convinto che posso vincere molto di più e spero che ci riuscirò“. In questa frase c’è tutto Christof Innerhofer. Il velocista altoatesino si è confessato ai microfoni di FISI Tv all’alba di una stagione che lo vedrà protagonista a partire da questo weekend in Canada, con la discesa e il supergigante di Lake Louise.

Mi sento competitivo quest’anno, so quello che ho sbagliato l’anno scorso e so come fare meglio – spiega Innerhofer sono in giro da tanti anni, ho abbastanza esperienza. L’errore alle Olimpiadi, ad esempio, purtroppo mi è servito per arrivare sul podio ad Aare o per arrivare quinto ed essere primo fino al penultimo intermedio a Kvitfjell. Quindi è importante imparare dagli errori. L’anno scorso mi sono fatto influenzare da cose che sono successe intorno a me, cose che mi hanno dato fastidio, e a volte poco prima della partenza ho perso la concentrazione. Un po’ di sfortuna e un po’ di errori miei ed è andata così“.

A 33 anni Innerhofer ha avuto anche la capacità di cambiare: “sono sempre andato almeno una volta sul podio, ma non sono soddisfatto perché so che non ho fatto quello che posso. Ho fatto bene a cambiare completamente la preparazione atletica, perché adesso fisicamente sto bene e non ho più dolori. Il mio lavoro è diverso rispetto a cinque anni fa, allora il mio quadricipite era anche un pelino più grosso. Se uno vuole fare l’atleta per tanti anni, fisicamente bisogna cambiare“.

Non solo fisicamente: “tecnicamente sono migliorato tanto, sto facendo tantissimo allenamento in gigante ed è una cosa che serve sempre. Il mio obiettivo è di sciare veloce, divertirmi e confermare in gara i risultati che ho fatto l’anno scorso nelle prove. Le mie preferite sono Wengen, Kitzbühel e Bormio”. Lo senti parlare e capisci che è pieno di entusiasmo: “Mi piace la sensazione quando metto i bastoni fuori dal cancelletto, l’adrenalina che sento e la voglia di essere più veloce. Io non mollo“.

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