MotoGP Awards – Dovizioso non si dà per vinto: “76 punti distacco irreale da Marquez. Adesso facciamo paura”

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Sul palco dei MotoGP Awards, Andrea Dovizioso lancia la sfida a Marc Marquez e alla Honda in vista del 2019: il distacco di quest’anno è irreale secondo il pilota italiano, pronto già a dare battaglia in vista della prossima stagione

Per il secondo anno di fila, Andrea Dovizioso e la sua Ducati devono accontentarsi del secondo posto. Nonostante 4 vittorie e 5 podi, dopo aver vinto la gara inaugurale e quella conclusiva di quest’oggi sotto il diluvio di Valencia, Dovizioso si è classificato ancora una volta, con 76 punti di distacco, alle spalle di uno straordiario Marc Marquez. Il pilota italiano però, non si dà per vinto e sul palco dei MotoGP Awards lancia la sfida alla Honda e al rivale spagnolo in vista del 2019: “concludere al secondo posto è un risultato positivo, perchè Valentino è diventato sempre più forte sul finire della stagione. Io ero quasi al limite per finire terzo e sono contento perchè oggi abbiamo fatto davvero una bella vittoria: le condizioni erano molto difficili. Sono contento di questa stagione, ci sono stati molti alti e bassi e questo non è positivo, ma siamo diventati molto competitivi da Brno all’ultima gara. Sono molto contento anche pensando all’anno prossimo, credo che avremmo buone possibilità per lottare per il campionato: so quanto sono forti i nostri avversari, Marc Marquez e la Honda, ma anche noi diventiamo sempre più forti. Se posso realmente farcela l’anno prossimo, nonostante i 76 punti di distacco? Io lo spero. La realtà è che il distacco è inferiore rispetto ai 76 punti, però sicuramente Marc e Honda hanno meritato la vittoria perchè sono stati i migliori in questa stagione. Credo però che da Brno fino all’ultima gara abbiamo lottato per la vittoria, questo è molto importante, non è mai successo a me e non succedeva alla Ducati da tantissimo tempo. Sono fiero del lavoro che abbiamo fatto in questi 6 anni e ora siamo diventati molto forti e credo che anche gli avversari siano preoccupati di noi, prima non era così“.

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