Le incomprensioni con Mourinho e il feeling con Guardiola, Dani Alves shock: “lavorare con Pep è meglio del sesso”

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Il giocatore brasiliano ha esaltato Pep Guardiola, sottolineando come lavorare con lui sia meglio che fare sesso. Su Mourinho invece svela: “rapporto mai buono”

Un rapporto mai decollato con Mourinho, un feeling subito sbocciato con Guardiola. Dani Alves non si nasconde, utilizzando espressioni colorite per sottolineare la sua ammirazione per l’allenatore spagnolo, un vero e proprio maestro per il brasiliano.

mourinho
AFP/LaPresse

Intervenuto alla cerimonia di presentazione di un documentario sulla carriera del tecnico del Manchester City, l’esterno del Psg è stato intervistato ai microfoni di Sky Sports, partendo prima dal suo rapporto con lo Special One: “mi piace lavorare con persone competitive, a cui piace vincere. E volevo lavorare con Mourinho, potevo andare al Chelsea prima di andare al Barça. E non sono andato a Londra per una scelta del club, non mia. Io davo già per fatto il mio trasferimento, ero convinto che avrei lavorato con lui. Non so se Mourinho abbia avuto informazioni diverse, che non volevo andare in Premier o essere allenato da lui, ma fatto sta che dopo quella storia il nostro rapporto non è mai stato buono. Ma non è colpa mia, io ero convinto che avrei lavorato con lui, che avrei fatto parte della sua squadra e invece è andata diversamente”.

Guardiola
LaPresse/PA

Parlando di Guardiola, Dani Alves si illumina: “è il miglior allenatore con cui abbia mai lavorato, lavorare con lui è meglio del sesso. Nei momenti importanti è assolutamente un genio, sa come come far capire ai giocatori esattamente quel che devono fare. E in molte occasioni ci ha fatto vincere semplicemente seguendo alla lettera le sue istruzioni. Avrei potuto seguirlo a Manchester, wra tutto fatto affinchè mi trasferissi al City, ma poi è saltato tutto per una decisione familiare. Ho parlato con Pep e lui lo sapeva che la mia intenzione era quella di tornare a lavorare assieme, sa quanto io apprezzi lui e il suo staff. Per questo volevo di nuovo essere allenato da lui, ma poi le cose sono andate diversamente“.

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