Tragedia a Napoli, ucciso giovane calciatore: accoltellato al petto da un venditore ambulante

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Raffaele Perinelli è stato ucciso da Alfredo Galasso con una coltellata al petto, il terzino sinistro militante in Serie D è morto in ospedale

Aveva 21 anni il giovane calciatore napoletano Raffaele Perinelli, ucciso nella notte di sabato sera da un venditore ambulante di 31 anni. Il terzino sinistro, militante in Serie D ed attualmente senza contratto, aveva avuto dei diverbi con Alfredo Galasso, che armato di coltello si è avventato contro di lui alle 21 di sabato sera.

Una coltellata al petto del giovane sportivo è bastata per condannare Raffaele alla morte. Il ragazzo è stato portato all’ospedale Cardarelli da un uomo non identificato ed è deceduto nella notte.  A niente è valso l’intervento dei sanitari. Alle prime luci dell’alba l’omicida del giovane calciatore si è consegnato alla Polizia raccontando la sua versione dei fatti.

Gli ho detto di non intromettersi e di farsi gli affari suoi, perché io stavo litigando con altre persone e lui non c’entrava nulla. – ha raccontato Alfredo Galasso ricordando il diverbio da cui è nato tutto – Ho saputo nel quartiere che Raffaele Perinelli mi stava cercando perché voleva farmela pagare e così ho portato con me un coltello. L’ho visto in scooter e io ero in auto. Lui mi ha visto e ha sferrato un calcio nella portiera. Poi si è fermato e ho visto che prendeva qualcosa dalla sella e a quel punto sono uscito. Ci siamo scontrati e l’ho ucciso. Sono distrutto. Ho ucciso quel povero ragazzo e ho distrutto anche la mia vita. Dopo l’omicidio sono corso verso casa mia, ho vagato per tutta la notte, ho buttato il coltello in un vallone a Miano e poi ho chiamato mia sorella chiedendo aiuto”. 

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