Milan, Gattuso striglia i suoi: “Higuain si comporti da leader! Due legnate, ma non siamo morti. Voglio 23 leoni”

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Nel corso della conferenza stampa di Milan-Sampdoria, Gennaro Gattuso ha strigliato i rossoneri, chiedendo di vedere in campo 23 leoni: elogi per Cutrone, pungolato Higuain

Alla vigilia di Milan-Sampdoria, l’allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, si è presentato in conferenza stampa per parlare del momento no dei rossoneri. Il Milan viene da due sconfitte pesanti: la prima maturata allo scadere nel derby contro l’Inter; la seconda in Europa League contro il Betis, al termine di una prova scialba e incolore. Gattuso ha parlato di due ‘legnate’ che hanno fatto male, ma dalle quali il Milan è pronto a rialzarsi:

vediamo da due partite che sono state delle legnate, ma non siamo morti. Io non sono spento e morto, qualcuno di voi deve capirlo, quando arrivano sconfitte mi brucia ma sono quanto posso dare ancora a questi colori. L’altro giorno non siamo riusciti a fare nulla di quello che avevamo preparato, c’era rammarico ma guardiamo avanti e domani voglio vedere una squadra con grande carattere e voglia di riscatto. Questa squadra può fare molto di più.

In questo momento devo dare tranquillità e serenità. Devo analizzare le prestazioni e sembriamo col freno a mano tirato, serve ritrovare spensieratezza e quei guizzi che vanno oltre lo schema e le cose ritrovate. Cerchiamo qualcosa in più a livello individuale. In questo momento dobbiamo divertirci e a tratti lo abbiamo fatto negli ultimi mesi. Ora non lo stiamo più facendo, soffriamo gli avversari e serve ritrovare quella gioia di giocare, di far girare la palla, di rincorrere gli avversari. Ritroviamo tutto questo.

Remiamo tutti insieme nella stessa direzione da sempre, ma ci sono gli avversari e ci sono alcune prestazioni negative. Questi ragazzi devono capire che la società ha sempre dato fiducia, anche prima della partita avevo parlato con Gordon Singer e ieri con Leonardo e Maldini. Sono sempre presenti, sono sempre con noi e con i ragazzi. Dobbiamo solo lavorare perché quello che stiamo facendo non basta, non possiamo mollare ad ottobre altrimenti diventa ancora più difficile. Via gli alibi e prendiamoci le responsabilità, io non difendo nessuno ma serve che tutti facciano qualcosa in più. Se troviamo sempre una scusa, non si va da nessuna parte.

Io non voglio fare paragoni con l’Inter, ma ricordate dove stavano in classifica il 27 dicembre scorso dopo la partita di Coppa Italia con noi. Dopo quella sconfitta ci hanno messo mesi per rialzarli e ora guardateli. Le mazzate si sentono, serve tempo ma non è tutto da buttare. Se vinciamo domani e il recupero col Genoa siamo in zona Champions. Continuiamo a credere a quello che facciamo, anche se a San Siro già sentiamo qualche fischio.

Domani voglio vedere 23 leoni, senza tattica anche, ma voglio senso di appartenenza e desiderio di vincere. Posso mettere da parte tutto quello in cui credo tatticamente, deve essere un Milan disposto a tutto per vincere. Non mi interessa di nulla, voglio vedere 23 cani rabbiosi con voglia di riscatto”.

Dopo aver parlato del gruppo, Gattuso si è espresso sui singoli, ad iniziare da Higuian. A secco in entrambe le partite, ‘El Pipita’ ha vissuto due gare frustranti, durante le quali è stato poco assistito dai compagni ed ha mostrato chiari segni di insofferenza. All’argentino Gattuso ha chiesto di comportarsi da vero leader: “quando la squadra non funziona, è normale che la punta ne risenta. Non è brillantissimo e gli arrivano pochi palloni, ma è la squadra che deve farlo rendere al massimo. Ma lui deve applaudire i compagni, dare prove di incoraggiamento e ne abbiamo parlato. Poi deve innervosirsi meno, sul rigore negato a Castillejo ha protestato troppo. Ci stanno gli errori degli arbitri o dei compagni, ma non deve perdere energie in questo. Lui è un leader nel gruppo, fa stare tranquilli tutti e scherza con tutti. È una guida, se le sue prestazioni non sono buonissime la colpa è collettiva, di tutti noi a Milanello”.

Diverso il giudizio sull’alatra punta, Patrick Cutrone, entrato con la rabbia giusta e la voglia di sacrificarsi per la squadra. Possibile il suo inserimento dal primo minuto al fianco di Higuain: “in questo momento, se domani avremo anche Patrick in campo, avremo la possibilità di avere più palloni lunghi. A Gonzalo invece piace più avere la palla sui piedi e giocare. Quando Cutrone entra porta veemenza, voglia, pressione anche da solo su tutti gli avversari. Voglio vedere tutti con quel carattere, con quella voglia lì. Poi serve qualità però, perché solo con la voglia non si va da nessuna parte“.

Capitolo infortuni per concludere: “Kessie ha un problema dal derby, alla caviglia e al collaterale, vediamo domani. Calhanoglu ha preso un pestone al derby e non riesce nemmeno a mettersi le scarpe per scendere in campo perché ha un ematoma. I problemi sono questi. Se gioca Bakayoko? Vediamo. Secondo me l’altro giorno ha riconquistato 4 o 5 ottimi palloni, il problema è che poi li ha ridati a loro. Sta attraversando un periodo con grandi difficoltà, serve aspettarlo e capire quale siano i suoi problemi. La gara con il Betis non fa testo, tutti hanno sbagliato e non solo lui. Difficilmente troviamo un singolo che ha fatto bene, escludendo Patrick e Castillejo. Dobbiamo dare brillantezza e velocità, al momento siamo troppo piatti per adrenalina e atmosfera. Serve riportare i tifosi dalla nostra parte, dobbiamo dimostrare voglia e cazzimma. Caldara? Ora viene da un infortunio, quando starà bene e avrà minutaggio, e mi dispiace che non ho potuto metterlo l’altra sera ma sarebbe entrato in un frullatore, avrà la sua opportunità e mostrerà il suo valore”.

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