Mondiali ciclismo 2018 – Sagan sempre sorprendente, Peter tra ignoranza e noia: “dove volete che vada? Che tristezza senza le mie casse”

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Le parole di Peter Sagan alla vigilia della prova in linea uomini elite dei Mondiali di Innsbruck 2018: lo slovacco esilarante e sorprendente

Mancano ormai poche ore alla gara che tutti aspettano: domani mattina tutti sintonizzati con la gara in linea uomini elite dei Mondiali di ciclismo 2018 di Innsbruck. Peter Sagan, tre volte campione del mondo, dovrà difendere la maglia iridata, ma è ben consapevole delle difficoltà che dovrà affrontare scalando l’Inferno. “Ma dove volete che vada? Non ho nessuna possibilità di vincere. Troppo duro per me, non ho speranze. Chi vive sperando…Dicevo la stessa cosa prima di Richmond“, ha scherzato lo slovacco alla vigilia della gara.

Un favorito? Valverde l’ho visto alla Vuelta, va forte. Se vincerà il Mondiale, sarebbe il momento perfetto per ritirarsi. Se non lo vincerà, potrà continuare. È un grande campione, però non lo considero un rivale. Anzi, mi piacerebbe se uno come lui mi battesse. Sì, perché è forte“, ha continuato alla ‘rosea’.

AFP PHOTO / JEFF PACHOUD LaPresse

Questo è il ciclismo. Tanti, quasi tutti, copiano senza sapere cosa fanno. Prendete i rulli nel dopocorsa. Che senso ha farli per chi arriva a mezz’ora? Prima o poi mi metto a fare una verticale, poi vediamo chi è capace di copiarmi. Il ciclismo è il mio lavoro, il mio gioco e il mio hobby. Ma c’è troppa ignoranza. Io faccio quello che posso. Prima del via al bus della squadra mettiamo la musica. Le casse le ho comprate io. La gente mentre ci aspetta balla, cosa farebbe lì senza musica? Tutti a braccia conserte aspettando cosa? Che tristezza“, ha continuato Sagan prima di tornare sulle sue recenti dichiarazioni sul ciclismo:  “guardarlo in tv mi annoia tanto. Accendi a 100 km dal traguardo o a 20, la scena è sempre uguale. Però sono trascorse due ore. Cosa stai a fare davanti alla tele se non succede niente? Se accendi la tv a 100 km, ti addormenti. Per me, da spettatore, il ciclismo è uno sport noioso. Guardo solo gli ultimi 5 km“.

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