Milan, a tutto Scaroni: “Conte, il piano di Elliott, la vendita di Berlusconi a mister Li e tanto altro”

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Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha spaziato tra diversi argomenti d’interesse riguardanti il club rossonero

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha parlato del futuro della società rossonera. Un futuro roseo a detta dell’attuale presidente, un club che tornerà ai fasti d’un tempo grazie ad Elliott. Scaroni ha parlato alla Gazzetta dello sport, esponendo il piano della proprietà americana ma non solo: “Sono entrato nel Cda su segnalazione di Elliott e già all’epoca mi fu detto che se loro fossero mai diventati proprietari del Milan, avrebbero potuto pensare a me come presidente. Io diedi la mia disponibilità, anche se all’epoca era difficile pensare che sarebbe potuto capitare davvero. Nessuno di noi poteva immaginarselo. Anche l’epilogo del 21 luglio (giorno della nomina a presidente, ndr) è stato inaspettato perché nessuno, a cominciare da me, immaginava che Li Yonghong non facesse fronte a degli aumenti di capitale da lui stesso deliberati e scritti un anno prima. Quando l’ultimo aumento non è andato a buon fine è stata una sorpresa per tutti. Sorpresa doppia: che non avesse il denaro, e che non abbia cercato di vendere il club ai potenziali acquirenti. E così mi sono ritrovato presidente in modo del tutto inatteso. Per me il comportamento di Mister Li è inspiegabile: un signore che fa un piano e non rispetta il suo stesso piano“.

Mi ritengo molto fortunato, per un milanista fare il presidente del Milan non è mica male. Sarà ancora più divertente quando avremo un amministratore delegato, perché io lo sono di complemento. In realtà sono impegnatissimo, ma serve qualcuno che lo faccia come lavoro fisso. Non abbiamo fretta, e soprattutto non voglio metterla a Elliott. Non esiste una dead line, diciamo che entro qualche settimana il problema sarà risolto. E’ una scelta che non va fatta sotto pressione. Dovrà essere una figura con una fortissima connotazione commerciale. Per quanto riguarda Gazidis, si tratta di un soggetto che ha già un datore di lavoro e non è bello parlarne“, prosegue Scaroni. “Nel calcio successo e insuccesso sono estremamente visibili. L’impatto è pazzesco. Quindi Elliott da un lato guarda a questo investimento dal punto di vista finanziario, e dall’altro come qualcosa che può giovare alla reputazione. A loro interessa che il Milan torni a essere quel Milan che ha fatto innamorare 400 milioni di persone in tutto il mondo. Elliott ha molta attenzione nei confronti di questo club, e poi Paul e Gordon Singer sono grandi appassionati di calcio. Hanno un disegno a 3-5 anni. Liverpool e Arsenal, per esempio, vengono valutati 2 miliardi di sterline. Occorre creare valore e per farlo serve tempo“.

Milan, la situazione economica

leonardo e maldiniscaScaroni ha analizzato dal punto di vista economico il club rossonero, fermo agli introiti del 2003: “Un club come il Milan deve ottenere risultati sportivi, e i fasti si riferiscono a questo. In termini economici invece non possiamo dimenticare che il Milan fatturava 200-210 milioni nel 2003 e oggi siamo ancora alla stessa cifra. Nel frattempo Real, United e City sono aumentati di quattro volte. Soldi e risultati sportivi devono avanzare insieme. La parte sportiva non può andare per conto proprio, occorre un lavoro manageriale alle spalle. In più noi abbiamo i vincoli del Fair play finanziario: non basta più avere i soldi, bisogna poterli mettere. Noi in termini sportivi abbiamo fatto un grande passo avanti portando al Milan Leonardo e Maldini, che sono persone di qualità, espertissime, grandi amanti e conoscitori del club. Ti danno un rassicurante senso di casa. In termini finanziari abbiamo fatto un aumento di capitale da 50 milioni. Questo è un club finanziariamente solido, lo stato patrimoniale è a posto ed è stato decisivo anche per la Uefa. Senza conti e facce diverse, in Europa non saremmo andati. Ora occorre aumentare i ricavi. Bisogna schiodare il Milan da quei 210 milioni. Ripeto, abbiamo 400 milioni di tifosi nel mondo. Dobbiamo essere in grado di avere degli sponsor interessati a raggiungere in modo ragionato questi tifosi. Ma è una cosa per cui occorrono anni, non mesi. Su questo terreno il Milan ha fatto molto poco negli ultimi anni“.

Il caso Conte e l’era Berlusconi

Gattuso può stare tranquillo e non deve agitarsi per il fantasma di Conte? Assolutamente, ma non credo che si agiti. È il mio allenatore, intanto perché ha fatto bene. Poi mi piace perché prende il suo lavoro con una serietà totale, ha un’aria che dice a tutti che con lui non c’è niente da ridere. Lo trovo simpatico e utile“. A detta del presidente del Milan non c’è l’ipotesi di avvicendamento tra Gattuso e Conte. Scaroni ha parlato anche del recente passato targato Berlusconi: “Le speculazioni che hanno riguardato la vendita di Berlusconi a Yonghong Li, in cda ci sono due persone che sembrano vicine al suo mondo? Davvero sono vicini a Berlusconi? Io non lo so. Queste voci a me non risultano assolutamente, ma io quando si è svolto il passaggio di proprietà a Yonghong Li facevo tutt’altro, non sapevo neanche se ne occupasse Rothschild. E in un anno di consiglio non ho mai sentito parlare di Berlusconi. Cosa ho capito della misteriosa esperienza cinese? Cosa non ho capito, più che altro. Gli aumenti di capitale di cui il Milan aveva bisogno erano noti, ed erano stati deliberati da Li, non da nessun altro. Per quale ragione li abbia deliberati se non aveva i soldi, non lo so. E per quale ragione non abbia venduto alla fine, di nuovo non lo so. Ma a questo punto neanche m’interessa“.

Infine un commento sul Fair Play finanziario che affligge il club rossonero: “La Uefa ci concederà il Voluntary Agreement? Non ne siamo affatto sicuri. Siamo in attesa delle motivazioni del Tas, immagino fra due-tre settimane. Avremo una sanzione, e dovremo anche essere credibili nei piani per i prossimi anni. Se noi scriviamo, come avvenuto in passato, che le cose andranno benone perché si incassano 150 milioni dalla Cina, credibili non lo siamo. Mi sono comunque fatto l’idea che il doppio cambio di proprietà possa indurre la Uefa a essere un po’ più flessibile. O almeno, queste sono le mie speranze. Non mi sento di escludere il Voluntary perché il nostro sarà un caso un po’ speciale. In caso contrario, faremo i conti col SettlementNotizie sulla sanzione Uefa che attende il Milan? Intanto ci muoviamo su un territorio sconosciuto, non ci sono precedenti simili al nostro. Abbiamo un problema del passato, perché la violazione era sui bilanci pre-cinesi: ora la Uefa aspetta la motivazione del Tas che ha detto serve una sanzione equa e mi auguro ci sia comminata la più piccola possibile. Poi c’è il triennio che parte dal 20172018 per il quale il Milan dovrà fornire un piano credibile. Ci stiamo attrezzando“.

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