Conferenza stampa Bonucci – Parole che scottano: schiaffo al Milan, carezza ad Allegri e la verità sullo ‘sgabello’

SportFair

Leonardo Bonucci ritorna alla Juventus, appena conclusa la conferenza stampa di presentazione: il neo difensore bianconero ha parlato della sua scelta di andare al Milan, del ritorno in bainconero, di Cristiano Ronaldo e del famoso ‘sgabello’

Lo sgabello, i malumori post Finale di Champions persa col Real Madrid, i litigi con Allegri. Due anni fa, nel rapporto fra Bonucci e la Juventus qualcosa si era rotto. In estate l’opportunità di trasferirsi al Milan, con la promessa di essere il punto cardine di un nuovo ciclo destinato a grandi trionfi, supportato dall’immenso budget della dirigenza cinese che ha speso fior di milioni per rifare la squadra, 40 dei quali sganciati alla Juventus per prelevare proprio Bonucci. Leo per restare in bianconero non ha fatto nulla, tagliando ogni rapporto anche con i tifosi che l’hanno tacciato di tradimento. Un’ annata al di sotto delle aspettative, la proprietà cinese che crolla su se stessa e i ripensamenti, niente Champions, incertezza sul futuro. Bonucci vuole tornare alla Juventus, adesso c’è anche Cristiano Ronaldo. L’occasione più ghiotta, per entrambe le parti, è l’affare Higuain-Caldara: i due juventini passano al Milan, Bonucci torna a Torino.

Bonucci
LaPresse/Spada

Questo il film di un anno incredibile, fatto di continui colpi di scena. Nel pomeriggio Bonucci è stato presentato come nuovo giocatore della Juventus e ha tenuto la prima conferenza stampa ufficiale, toccando diversi argomenti interessanti. Bonucci ha esordito così: “sono contento ed entusiasta di essere tornato. Sono voluto tornare perché mi mancava casa. Ogni viaggio ha un ritorno a casa, ringrazio la Juventus, l’allenatore, il mio agente e il Milan che mi hanno permesso di essere qui oggi per iniziare questo nuovo percorso con tanta voglia di migliorare. L’anno al Milan mi ha dato tanto dal punto di vista umano, ma mi ha tolto vittorie“.

Esultanza Milan
LaPresse/Spada

Viene fuori subito il primo tema: la decisione di trasferirsi al Milan. Assenza di vittorie, decisione sbagliata e presa in un momento di rabbia. Il rapporto con Allegri? Sempre stato buono: “sono discussioni, quelle che sono successe (con Allegri, ndr), che fanno parte delle annate calcistiche. Ci siamo visti più di una volta, sia in campo sia fuori: il nostro rapporto è ottimo e tra persone intelligenti ci siamo stretti sempre la mano e salutati. Quando sono stato a Londra, a ritirare il premio della Top 11, ho incrociato il mister che purtroppo non ci era riuscito: dedicai quel premio a lui perché grazie a lui sono migliorato soprattutto nella gestione della partita. Oggi guardiamo avanti. La decisione di andare al Milan? Decisione presa in un momento di rabbia, non è stata quella giusta“.

Bonucci
Bonucci – LaPresse/AFP

Capitolo tifosi. I supporter bianconeri non hanno preso bene nè l’addio, nè il ritorno di Bonucci. Le critiche e i fischi saranno abbastanza semplici da pronosticare. Lo sa anche Bonucci che però non rinnega la sua scelta di trasferirsi al Milan, seppur giudicata come sbagliata. I fischi starà a lui trasformarli in applausi, rispondendo sul campo. E su quell’esultanza al gol contro i bianconeri… : “a fine partita vado sempre a ringraziare i tifosi. La mia decisione dello scorso anno, molto emotiva, mi ha portato a prendere quella decisione perché non mi sentivo a mio agio: sapevo che con quelle emozioni che provavo non sarei stato me stesso, quindi ho preferito cambiare. Quel cambio che pensavo potesse darmi qualcosa in più, alla fine non è stato così. Perché quando lasci la famiglia, la casa che frequenti tutto giorno, ho fatto un passo indietro, nonostante avessi altre offerte la mia voglia era tornare alla Juventus. Capisco i fischi, quello che ho visto e sentito: quando saranno quelli degli avversari mi caricheranno, quando saranno quelli dei miei tifosi starà a me trasformarli in applausi. Scuse? Risponderò sul campo, sono un professionista“.

AFP PHOTO / OSCAR DEL POZO

Tornato alla Juventus, Bonucci continuerà a rincorre quella Champions League che spesso gli è sfuggita in passato. Da quest’anno però ci sarà Cristiano Ronaldo al suo fianco, proprio quel giocatore che ha spesso incrociato il cammino della Juventus eliminandola negli anno scorsi. Al riguardo Bonucci ha dichiarato: “avere Ronaldo dalla parte nostra, viste le precedenti annate… Se mai dovessimo incontrare il Real, non partiremmo già 1-0 per loro. Allenarsi con lui è uno stimolo per tutti, è uno che non tralascia nulla ed è sempre concentrato. Ci permette di alzare il livello di una Juve che ha una rosa competitiva. Ho la fortuna di essere tornato alla Juve e di avere accanto a me giocatori davvero forti: sarà stimolante la concorrenza. Se l’obiettivo della stagione è tornare in finale di Champions? Sì, l’obiettivo è tornare a Madrid, essere competitivi in ogni partita, giocarsi la Champions, lo scudetto e la Coppa Italia. Quando vesti la maglia della Juventus, gli obiettivi sono chiari dall’inizio“.

Bonucci
LaPresse/Francesca Soli

Per concludere la parentesi sul Milan, Bonucci ha parlato dei problemi della società rossonera, vissuti dall’interno: “al Milan ho avuto la fortuna di stare a contatto con Gattuso, grandissima persona che ha risollevato il Milan. Torno qui con un bagaglio importante di esperienze a livello umano. Sono cresciuto e ho stretto ancora di più il rapporto con la mia famiglia che è rimasta qui a Torino. Un commento sul progetto del Milan e su cosa non ha funzionato? Da dentro cercavamo di isolarci, ma adesso guardo avanti perché sono felice di essere alla Juve. Non c’è stato un momento preciso in cui ho pensato di voler tornare a Torino: sono un professionista che vuole sempre migliorare e vincere. Chi ha chiamato per primo? Il mio agente ha tanti giocatori qui, c’è stata una chiacchierata con il direttore e c’è stata questa possibilità. Il Milan ha accettato anche se prima ha pensato di cedermi all’estero“.

Infine la verità sullo sgabello di Porto: “se sono andato via anche per la storia dello sgabello di Porto? Sfatiamo un tabù, il mio posto ce lo avevo, ma vivo una partita in maniera molto nervosa. Su una fila di dieci ero in mezzo, mi sono spostato: c’era un posto avanti ma poi è arrivato il proprietario del biglietto e mi sono spostato, prendendo di mia iniziativa quello sgabello su cui sono stato per cinque minuti. Ma è stata la mia rovina (ride, n.d.r.)”.

Condividi