ATP Toronto – Djokovic appoggia l’uso dello shot clock: “mi sono sentito a mio agio, vi spiego perchè”

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Novak Djokovic ha appoggiato l’introduzione dello shot clock nei tornei precedenti agli US Open: il tennista serbo si è trovato a suo agio con questa regola

Il tennis, come ogni altro sport che si rispetti, guarda al futuro pensando a come possa migliorarsi. Spesso il miglioramento coincide con l’introduzione di nuove regole, cambi di format o aggiunte tecnologiche che permettano di adeguarsi all’evoluzione del gioco. L’ultima introduzione è lo shot clock, l’orologio in campo che limita le ‘perdite di tempo’ al servizio. In conferenza stampa a Toronto, Novak Djokovic ha spiegato di trovarsi a suo agio con questa nuova introduzione:“non credo che mi abbia influenzato negativamente nei primi due match. Al contrario, sento di avere più tempo a disposizione rispetto a prima perché il cronometro inizia correre nel momento in cui il giudice di sedia annuncia il punteggio. Capita spesso che trascorrano diversi secondi prima che l’arbitro annunci il punteggio, a causa magari di un punto difficile (in precedenza) o del rumore del pubblico. Mi sono sentito a mio agio con questa novità. È cosa positiva avere lo shot clock negli appuntamenti che precedono lo US Open. Tornei come Toronto, Cincinnati e Washington hanno adottato lo shot clock perché l’ultimo Slam della stagione ha deciso di introdurlo nei match del tabellone principale”.

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