Rugby oltre le sbarre, FIR lancia il progetto ‘La palla ovale come trattamento rieducativo dei detenuti’

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Un’iniziativa nobile quella della Fir che tenta la rieducazione dei detenuti con un progetto che rende protagonista il gioco cel rugby

“Rugby oltre le sbarre”, il progetto che porta il gioco all’interno degli istituti di pena italiani per supportare il trattamento rieducativo dei detenuti attraverso la pratica del rugby e l’applicazione concreta dei valori istituzionali tipici della palla ovale, entra nella sua terza stagione.

Rafforzato e legittimato dalla firma, avvenuta durante il 6 Nazioni 2018, del protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Rugby con il Dipartimento di Polizia Penitenziaria, il progetto si propone come strumento di riabilitazione personale per le persone detenute, per re-integrarsi nella società civile, acquisendo o ritrovando l’abitudine al rispetto delle regole e dell’avversario.

Oggi, il progetto coordinato di FIR legato alle case circondariali vede due Club direttamente collegati agli istituti penitenziari – La Drola di Torino e Giallo Dozza di Bologna – partecipare al Campionato Italiano di Serie C, grazie a una apposita normativa garantita dal Consiglio Federale, mentre numerose altre Società sono impegnate a diffondere il gioco ed il modo di essere tipico della palla ovale in numerosi istituti per adulti e minorili di tutta Italia.

Una sfida di fine stagione tra La Drola e Giallo Dozza, disputata presso il carcere di Torino grazie alla collaborazione con Ministero di Giustizia e Dipartimento di Polizia Penitenziaria, è divenuta così l’occasione per FIR per realizzare, in collaborazione con la casa di produzioni ufficiale Irida Prodizioni (www.iridaproduzioni.com) un filmato istituzionale dedicato al progetto “Rugby oltre le sbarre”, per far toccare con mano al pubblico, agli appassionati e alle Società di tutta Italia la valenza sociale del progetto e l’impegno delle Società coinvolte, oltre che il positivo impatto che la pratica del Gioco ha sul percorso di sviluppo degli atleti che da esso vengono raggiunti.

Sono proprio alcuni degli atleti detenuti nel carcere di Torino e tesserati per “La Drola” – la prima Società a proporre, dieci anni fa, il rugby come pratica sportiva in un istituto di pena- a raccontare l’impatto positivo del gioco sulle proprie vite all’interno, le proprie esperienze con la palla ovale, la rinnovata aspettativa per il proprio futuro all’esterno agevolata dalla pratica dello sport.

Drola e Giallo Dozza– ha dichiarato il Consigliere Federale FIR Stefano Cantoni responsabile per i progetti di responsabilità sociale – sono le due Società che da più tempo sono attivamente coinvolte nel progetto, ma sono sempre di più le realtà che fioriscono all’interno delle carceri. Il protocollo sottoscritto con il Dipartimento di Polizia Penitenziaria lo scorso inverno ci ha permesso di muovere un nuovo, importante passo avanti per la legittimazione del progetto, coinvolgendo portatori di interesse fondamentali per la sua riuscita, vale a dire il Direttore dell’istituto, gli educatori, personale di Polizia Penitenziaria. Il docufilm che abbiamo voluto realizzare insieme a Irida Produzioni non vuole limitarsi a raccontare i principii su cui il progetto si fonda, ma vuole riaffermare con forza i valori del Gioco, la loro straordinaria applicabilità nella vita quotidiana ed essere uno strumento di ispirazione per tutte quelle Società che desiderino attivare un progetto in carcere, per quei Direttori di istituti che siano alla ricerca di un’attività sportiva in grado di agevolare il percorso di reinserimento dei detenuti, per tutti gli operatori di Polizia Penitenziaria che, giorno dopo giorno, sono a fianco dei detenuti nel loro cammino verso una vita diversa e migliore”.

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