“Cristiano Ronaldo? Una benedizione per la Serie A, mentre Balotelli…”: Mancini a 360° su mercato e Nazionale

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Da Cristiano Ronaldo a Balotelli, Roberto Mancini confessa i suoi progetti e le sue opinioni sui temi calcistici più scottanti del momento

Roberto Mancini, al centro federale di Catanzaro per ritirare il Premio Nicola Ceravolo, confessa i suoi presentimenti per il futuro della Nazionale italiana e le sue opinioni per i colpi di calciomercato appena conclusi. Il Ct dell’Italia parla del suo nuovo ruolo come un privilegio: “la Nazionale resta un punto di arrivo per qualunque allenatore. Così come lo è indossare la maglia azzurra per i giocatori. Poi c’è chi preferisce avere un rapporto quotidiano con la squadra e magari non si sente portato per fare il selezionatore. La mia una scelta del cuore? Anche, mi sentivo pronto per una esperienza così importante. Abbiamo iniziato un percorso: speriamo di riportare l’Italia tra le protagoniste del calcio internazionale”.

Ottimo, per la Juve e il movimento. – confessa commentando il colpo Cristiano Ronaldo a Gazzetta dello Sport – Dai campioni s’impara sempre e i nostri giovani, che sono già nel giro della Nazionale, possono solo migliorarsi avendo la possibilità di affrontarlo. Insomma, uno come lui è una benedizione per la A. E spero sia il primo di una lunga serie. Sono i calciatori mediocri presi all’estero che non vanno bene, non i fuoriclasse. La Juve è la favorita: ha vinto 7 scudetti di fila e ha preso Ronaldo. Ma nel calcio il campione da solo non basta, l’ultimo Mondiale ne è una dimostrazione. E anche altre big si sono rinforzate. Credo e mi auguro sia un campionato combattuto: Roma, Napoli, Inter e qualche altra possono puntare allo scudetto. Il mercato è aperto, vedremo gli assetti definitivi. Ma sono convinto che per la Juve non sarà una passeggiata”.

Mancini sul possibile ritorno di Bonucci alla Juventus, poi afferma: “Bonucci è un giocatore straordinario e di esperienza. Per l’Italia è un punto fermo, dove sia meglio continuare la carriera è affare suo. Di sicuro darà un grande contributo dovunque andrà”. 

L’affare Bonucci è legato poi a Caldara, uno dei giovani lanciati proprio da Mancini. Sul futuro di Mattia Roberto confessa: “l’importante è che i giovani giochino con continuità, facendo esperienza internazionale. Solo così si fa il salto di qualità. Quindi il mio auspicio per i vari Caldara, Rugani, Chiesa e così via è di vederli il più possibile in campo. Vale anche per lui (Balotelli, ndr) questo discorso. Mario ha grandissime potenzialità, può essere decisivo come nel 2012 quando portò l’Italia in finale all’Europeo. È un attaccante centrale completo: ha forza fisica, tecnica, tiro e colpo di testa… E’ cresciuto, ha 28 anni. Da ragazzo uno commette tante fesserie, anche io ne ho fatte. L’importante è capire i propri errori, farne tesoro. Mario nell’ultimo raduno mi è sembrato maturo, voglioso di ritornare un calciatore importante anche in azzurro. Deve giocare e dimostrare che il passato è passato. Sono fiducioso”.

Attendiamo che sia ufficiale. – dice Mancini sul nuovo ruolo di Pirlo in Nazionale come suo vice – Comunque, Andrea vuole fare l’allenatore, quindi la strada da fare è questa. Sarebbe un giusto inizio. Poi uno con le sue qualità mi servirebbe anche in campo… Battuta a parte, aspettiamo, ma sarebbe importante averlo tra noi.

E’ presto per parlare di convocazioni, ma in un gruppo di 25-30 giocatori avere gente di esperienza nello spogliatoio è fondamentale. – ammette – Buffon ha fatto una scelta, va rispettato. A settembre vedrò a chi affidare questo ruolo da chioccia, De Rossi potrebbe esserlo”. Sull’amichevole disputata contro gli attuali campioni del mondo dall’Italia a fine giugno, Mancini afferma: “quella è stata la migliore prestazione delle amichevoli disputate sotto la mia gestione. Loro si stavano preparando per la Russia: erano al top anche della forma fisica, noi all’anno zero. Eppure le distanze non furono abissali. Dobbiamo ripartire da gare così: prestazioni simili ci devono dare fiducia, specie dopo quello che è accaduto al Mondiale”.

Sul Mondiale di Russia 2018 poi il Ct azzurro chiosa: “mi è molto piaciuto, ho visto partite aperte e tante nazionali non considerate alla vigilia sono andate avanti, rischiando di vincerlo. Le sudamericane fuori dalle prime? Non è una sorpresa, in Europa il calcio è ai massimi livelli specie perché si gioca di squadra. Il concetto di squadra supera il gap che si può avere quando non hai un fenomeno in gruppo. La lezione del Mondiale è questa: Messi, Neymar, Ronaldo da soli non bastano. L’Italia ha la possibilità di battersi con i più forti anche se in questo momento ci manca un fuoriclasse. 

Ci sono tanti fattori che contribuiscono a rendere il campionato inglese migliore: le strutture, il clima negli stadi, la serenità nel poter fare il proprio lavoro. – continua Mancini confrontando la Serie A alla Premier League Il resto è una conseguenza a iniziare dai tanti campioni che scelgono di andare lì. La A deve migliorarsi e la Premier resta un modello”. Infine l’allenatore parla dei prossimi impegni dell’Italia, ecco come Mancini si aspetta di vederla negli appuntamenti della Nations League: vogliosa di far bene: il nostro obiettivo resta l’Europeo, ma ogni competizione sarà importante anche per risalire nel ranking. Promesse? Beh, qui ci sono tanti bambini e sapere che hanno visto un Mondiale senza l’Italia è triste. Quindi, mai più una cosa simile. La Nazionale deve qualificarsi sempre, perché poi una volta dentro sappiamo farci rispettare”. 

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