Caso Chievo Verona, “improcedibilità” nei confronti del club per il caso delle plusvalenze fittizie: la situazione

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Chievo Verona, il processo per le plusvalenze fittizie si chiude in un nulla di fatto a causa dell’improcedibilità nei confronti del club: la palla passa alla Procura

Il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Roberto Proietti, ha dichiarato l’improcedibilità nei confronti del Chievo Verona per il caso delle plusvalenze fittizie. Gli atti sono stati restituiti alla Procura federale. Il motivo è legato alla questione Campedelli, il presidente del club pur avendone fatto formale richiesta, non sarebbe stato audito dalla Procura federale prima che il processo fosse istruito. Un vizio di forma insomma. Come si procederà adesso? La Procura potrebbe ricominciare tutto da capo con l’obbligo però di restare entro i 90 giorni dai primi deferimenti, emessi il 25 giugno. Una corsa contro il tempo dunque per il procuratore Pecoraro, i tempi tecnici per un nuovo processo però sembrano non esserci dato l’imminente inizio del nuovo campionato. Il Chievo potrebbe dunque “salvarsi” a causa del suddetto vizio di forma. Quindi anche in caso di penalizzazione dopo nuovo processo il Chievo la sconterebbe nel prossimo campionato di A e non in quello appena concluso, per la rabbia del Crotone. La Procura potrebbe adesso ricorrere in appello.

Accolto invece il deferimento nei confronti della Società AC Cesena Spa, ed inflitta una penalizzazione di punti 15 in classifica, da scontare nella stagione sportiva in corso 2018/2019, nel caso in cui la Società dovesse risultare iscritta a qualsivoglia campionato organizzato dalla FIGC.

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