L’ex Presidente FIGC, Carlo Tavecchio, ha rivelato alcune scottanti verità sulla situazione che non ha portato l’Italia al Mondiale di Russia 2018
I Mondiali di Russia 2018 sono appena iniziati, quest’oggi ha esordito la Svezia e lo ha fatto con un comodo successo, e per gli italiani, costretti a vedere la kermesse mondiale senza la propria nazionale, si è riaperta una vecchia ferita. Ogni appassionato di calcio del Bel Paese ha infatti ancora negli occhi l’eliminazione ai Playoff nella doppia sfida contro la Svezia, quella che ha portato al ribaltone del sistema calcio italiano, ad iniziare dalle dimissioni di Ventura e Tavecchio. Proprio l’ex Presidente della FIGC ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni pungenti su diverse questioni ancora irrisolte riguardanti quei mesi di grande caos nell’ambiente Italia:
“tutto nasce dopo Brasile 2014, non c’è stato ricambio. Divento presidente e mi rendo conto che li livello che esprimiamo è questo, abbiamo usato Conte come defibrillatore e agli Europei 2016 siamo usciti con la Germania campione con quei rigori ridicoli di Zaza e Pellé, che pareva un gigante come Giaccherini. È stato un trauma ma io dopo la debacle mi sono dimesso pur avendo la maggioranza. Non lo rifarei, in Federazione si sono fatti commissariare. Avevo provato anche a prendere Ancelotti ma la Figc può pagare solo 1,5 milioni all’anno un ct, i club arrivano anche a 20 milioni… bravo Mancini che ha voluto l’azzurro. Svezia? Ventura mi ripeteva stancamente che saremmo passati ma sull’aereo di rientro ho cominciato ad avere paura. Poi sento che a Milano ci sono 30 mila napoletani e tu non fai giocare Insigne. Ti ostini a far crossare la palla per un centravanti che non c’è. Balotelli? Mandai Ventura a Nizza: si era ripreso, dopo il Brasile. Ma lui niente. Attaccanti così l’Italia non ne sforna da anni. E noi giochiamo senza: mica è matto Mancini che riparte da lui. Con Mario in campo gli svedesi li battevamo sicuro, anche se oggi si fatica pure con l’Arabia. Lui è soprattutto tifoso dell’Italia, so quanto ci tiene all’azzurro: un gol l’avrebbe fatto sicuro. […] Infantino mi ha invitato alla finale. Tifo Argentina: sono mezzi italiani e ci gioca Dybala, ero quasi riuscito a convincerlo a giocare con noi. Con lui e soprattutto Balotelli sarebbe stata un’altra storia”.