L’orgoglio di Insigne e il ritorno di Milik: il Napoli più brutto della stagione si aggrappa agli unici giocatori ‘di carattere’ che ha in rosa

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Un brutto Napoli tiene aperta la corsa grazie ad una vittoria al cardiopalma sul Chievo: nel finale Insigne e Milik danno la scossa, Diawara chiude il match

Insigne Chievo
AFP/LaPresse

Pomeriggio pazzesco al San Paolo. Il Napoli conferma l’incredibile involuzione che accompagna la squadra di Sarri da un paio di partita a questa parte e rischia di veder sfumare il sogno scudetto. Dopo l’1-1 col Sassuolo della scorsa giornata, ci ha pensato il Chievo a far vivere 90 minuti di passione al pubblico del San Paolo. Anche se a dirla tutta, è stato il Napoli a divorarsi (quasi completamente) la partita. Un possesso palla sterile, l’attacco ben lontano dalle medie dei mesi scorsi con Callejon ed Insigne che sparano a salve e Mertens che fallisce un calcio di rigore, e la difesa che ha perso lo scettro di miglior retroguardia del campionato e con esso la sua solidità (6 gol subiti nelle ultime 5 partite). Se poi manca Albiol e Koulibaly dà il via libera per il gol di Stepinski, la situazione non può che peggiorare. Al di là degli aspetti puramente tattici, quello che manca a questo Napoli è il carattere. Ieri la Juventus è andata in grande difficoltà contro il Benevento ma i giocatori di maggior taleto come Dybala, Higuain e Douglas Costa sono riusciti a ribaltare una partita troppo importante per la lotta scudetto. Oggi il Napoli ce l’ha fatta per il rotto della cuffia. Merito di Insigne, fischiato per larghi tratti del secondo tempo, e di Milik, al rientro da un lungo infortunio e con una voglia matta di fare bene: il gol del pareggio è nato proprio dai piedi del primo e dalla testa del secondo. Nel finale, con un entusiasmo perso alla prima difficoltà, e poi ritrovato dopo un gol quasi insperato, il Napoli ha firmato il raddoppio con Diawara che tiene aperta la corsa scudetto.

Milk gol Chievo
AFP/LaPresse

Abbiamo esaltato per tutto l’anno il bel gioco dei ragazzi di Sarri, ma nel rush finale, con la pressione che sale e il margine di errore che si assottiglia, non basta solo il talento, serve anche il carattere. E il Napoli quanti giocatori ‘di carattere’ ha davvero in rosa? Ad oggi solo due, Insigne e Milik. Il primo è il giocatore più talentuoso d’Italia, non sarà un esterno da 20-25 gol a stagione, ma è l’interruttore che accende e spegne l’attacco del Napoli che soffre di un Mertens altalenante ed un Callejon costretto nel ruolo di esterno ‘di fatica’. Il secondo è un potenziale crack del calcio europeo, limitato da troppe noie fisiche. Infortuni alle spalle, Milik può essere una preziosa alternativa al gioco di Sarri, in grado di aggiungere fisico, potenza e centimetri ad un attacco versione ‘small’. Al Napoli sta mancando il carisma di Hamsik, sostituito per l’ennesima volta in stagione e apparso alquanto appannato; così come un leader nella retroguardia che, orfana di Albiol e con un Reina con la testa un po’ a Napoli e un po’ a Milano, difetta di personalità. Mancano solo 7 partite e la Juventus è a +4: la corsa scudetto si gioca anche sotto il profilo dei nervi.

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