Pio e Amedeo confessano in un’intervista le loro malefatte: il duo di Emigratis parla dei loro incontri con i calciatori tra i quali spiccano i nomi di Ibrahimovic, Pogba, Morata e Zappacosta
La terza edizione di Emigratis è giunta alla sua terza puntata. Pio e Amedeo giovedì (invece che lunedì) in prima serata infatti saranno protagonisti del quarto appuntamento con il programma di Italia Uno che sta facendo incetta di ascolti e consensi. Irriverenti, scrocconi, tamarri e a tratti molesti, i due foggiani hanno conquistato l’Italia con il loro viaggio attorno al mondo alla ricerca di Vip da spennare. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Pio e Amedeo hanno confessato le sensazioni provate ad ogni incontro con i calciatori, tra i più disponibili personaggi famosi a donargli denaro e regali. I due protagonisti di Emigratis ricordano benissimo l’incontro con Zlatan Ibrahimovic che raccontano così:
Eravamo a Manchester per Darmian e alla vista di Ibra ci siamo prostrati davanti a lui: è il più simile a noi per grettezza e ignoranza verso il politically correct. E Zlatan ci ha dato la benedizione. Zlatan rimane il nostro mito, per noi è un dio. Da quando una volta ci disse incredibilmente che ci seguiva alle ‘Iene’ può fare ciò che vuole: alla fine una bottiglia di vino gliela abbiamo regalata noi, rubata due minuti prima!
Fantastico. Il polpo Pogba ha fatto uno spot a una pescheria di Foggia. Noi aiutiamo le piccole aziende, quelle che non hanno i soldi per pagarsi la pubblicità.
A parte una cena al tartufo di oltre duemila euro ci hanno pagato due Rolex, oltre sedicimila euro. A maggio abbiamo il matrimonio di un cugino a Foggia e ci serviva l’orologio figo. Anche Criscito e Bocchetti, in onda il giovedì successivo dalla Russia, sono stati generosi. Borse di Cartier, profumi e penne per le nostre mamme, sempre in vista del matrimonio… saranno contente: l’anno scorso erano andate in crociera con i soldi di Pellè.
Sanno che noi, quando entriamo nella parte, lasciamo il cervello e diventiamo altre persone, ma si devono continuamente giustificare.