MotoGp – Dr Zasa e i ‘segreti’ di Valentino Rossi: “come lui uno ogni 100 anni. Dieta e allenamento, ecco come fa”

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Il Dottor Zasa e l’impresa di Valentino Rossi di continuare a correre fino a 41 anni: il direttore sanitario di Clinica Mobile e i segreti del campione di Tavullia

La stagione 2018 di MotoGp è ufficialmente iniziata. Ieri grande spettacolo con le prime due sessioni di prove libere del Gp del Qatar, mentre oggi si entra nel vivo con le prime qualifiche dell’anno, che decreteranno la griglia di partenza della gara di domani pomeriggio. Occhi puntatissimi su Valentino Rossi, fresco di rinnovo con la Yamaha fino alla stagione 2020. Il Dottore punterà sicuramente ad un buon risultato per dimostrare ai tifosi, ai rivali ma sopratutto a se stesso di aver fatto la scelta giusta. Tanta la motivazione del nove volte campione del mondo consapevole di dover affrontare una sfida tosta, quella di gareggiare fino ai 41 anni. Una vera e propria impresa, analizzata dal Dr Zasa, che intervistato dalla ‘rosea’ ha così spiegato tanti aspetti che aiutano Valentino ad andare avanti:

Detto che di atleti e personaggi come Valentino ne esce uno ogni 100 anni, negli ultimi 30 anni è cambiato molto: basti pensare a uno come Barry Sheene, che a fine gara fumava sul podio, per avere un’idea. Oggi i piloti sono dei veri atleti che, come tali, affrontano una preparazione adeguata. Però senza eccessi. La letteratura scientifica del resto, ha dimostrato come un atleta che si prepari in maniera esagerata, magari anche perchè pratica sport molto usuranti, non viva più di una persona normale. Il Motociclismo può essere considerato uno sport che necessita di una preparazione atletica alla base equilibrata: stretching, elasticità ed esplosività muscolare sono fondamentali, non come invece può essere per una maratona, per il calcio, soprattutto con i ritmi attuali, o anche il tennis. Il rischio sono le cadute, perchè ci sono piloti che a 30 anni sono rovinati nel fisico. Ma anche in questo caso la capacità e la forza di Valentino sono state quelle di non prendere mai rischi eccessivi se non quando serviva davvero. Visto che in gara per 45′ il cuore è sottoposto a un battito elevato, serve una base fortemente aerobica: tanti piloti preferiscono la corsa, Valentino è uno di questi, altri la bicicletta, come Crutchlow. Mentre non serve un grandissimo lavoro a livello muscolare, anche se, pure qui, dipende molto dallo stile del pilota: Marquez per esempio, uno che a me dà l’idea di usare più la schiena, ne fa tanto, Valentino invece sembra guidare di più col bacino. Valentino di sicuro segue una dieta molto personalizzata ed equilibrata, di certo non mangia carne di maiale tutti i giorni o 150 grammi di pasta ma, da quel che so, non si nega ogni tanto qualche piccolo sfizio. Che a quest’età si verifichi un certo calo fisico è scientificamente dimostrato, ma anche qui si tratta di genetica e preparazione fisica: e noi stiamo parlando di un atleta super motivato e che vive per la moto. Uno come Valentino alla fine, non è nè studiabile nè inquadrabile

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