Troppo fragile e senz’anima (e testa): harakiri Roma sul palcoscenico Champions, 2-1 Shakhtar

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‘Cengizho’ Under illude la Roma, poi un clamoroso errore di Florenzi e la punizione di Fred (con la complicità di Alisson) regalano il successo allo Shakhtar

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Under – Luciano Rossi/AS Roma/LaPresse

Per 52 minuti è stata una grande Roma: cinica, spietata, letale. Trascinata da un Under sempre più ‘Cenginzho’: numeri da brasiliano e un fiuto sottoporta da centravanti. Sua la rete che ha illuso la Roma. Già, illuso. E i rimpianti in casa giallorossa sono davvero tanti. Iniziando dal clamoroso errore di Florenzi, che sbaglia il tempo dell’intervento (ma è tutta la Roma piazzata male) e spiana la strada al pareggio dello Shakhtar: Ferreyra ringrazia, salta il suo diretto avversario e batte Alisson. La Roma crolla, dimostrando tutti i limiti mentali  che l’hanno rallentata in campionato: Alisson per due volte si traveste da Superman, due parate pazzesche a salvare il risultato. Poi commette un evidente errore arrivando in ritardo sul calcio di punizione calciato comunque molto bene da Fred. Harakiri completo. Per una Roma bella a metà, ma troppo fragile, quasi senz’anima e impaurita dal palcoscenico Champions.

Nell’altro ottavo di Champions League della serata nessun gol tra Siviglia e Manchester United: uno 0-0 che lascia apertissima la qualificazione tra la squadra allenata da Vincenzo Montella e i Red Devils di José Mourinho.

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