NBA – Steve Kerr attacca Trump dopo la sparatoria in Florida: “non costruire muri, difendici da chi ammazza i nostri figli”

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La sparatoria che in Florida ha portato a 17 vittime ha scosso anche il mondo NBA: Steve Kerr ha espresso parole durissime nei confronti di Donald Trump

San Valentino di sangue in Florida. Nella notte italiana, un ragazzo è entrato, armato di fucile semiautomatico, nel liceo Stoneman Douglas di Parkland, 70 km a nordovest di Miami, aprendo il fuoco sui ragazzi. Le vittime accertate sono state 17 (12 all’interno della scuola, 3 all’esterno e 2 morti in ospedale), una dozzina i feriti. La notizia ha scosso l’intera America. Diverse le personalità di spicco, anche dal mondo dello sport, che si sono esposte in merito all’argomento. Il coach dei Golden State Warriors, Steve Kerr, ha espresso parole durissime nei confronti di Donald Trump e delle sue politiche:

“sembra che al nostro governo non importi che ragazzini vengono uccisi giorno dopo giorno nelle scuole. Sembra non importare che le persone vengano uccise mentre sono a un concerto o quando guardano un film. Non è abbastanza, a quanto pare, per indurre il nostro governo, coloro che hanno la leadership di questo paese, a fare qualcosa. Noi, però, possiamo fare qualcosa. Possiamo votare persone che abbiano il coraggio di proteggere la vita dei cittadini e non di inchinarsi di fronte alla NRA [National Rifle Association, ndr] solo perché ha finanziato la loro campagna elettorale. Se tutto va bene, troveremo persone in grado di fare qualcosa di concreto per aumentare la sicurezza dei nostri cittadini e di preoccuparsi dei reali problemi di sicurezza. Persone che non parleranno di costruire stupidi muri per milioni di dollari, muri che non hanno nulla a che vedere con la nostra sicurezza. Persone che ci sappiano proteggere da ciò che è realmente pericoloso: folli che imbracciano armi semi-automatiche e macellano i nostri figli. É disgustoso.”

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