F1 – Il sogno di diventare campione del mondo e quella tentazione Ferrari, Ricciardo svela: “io a Maranello? Ecco a chi dovete chiederlo…”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Daniel Ricciardo ha parlato del suo futuro, soffermandosi anche sull’ipotesi Ferrari

Ricciardo
AFP/LaPresse

Il suo nome è quello più chiacchierato, non potrebbe essere altrimenti vista la scadenza del suo contratto a fine stagione e le abilità alla guida. Daniel Ricciardo analizza la nuova Red Bull ma intanto lancia un’occhiata al futuro, sottolineando che deciderà al momento opportuno quando tutte le tessere del puzzle andranno al loro posto. La Ferrari è sempre stata nei suoi sogni, ma ci saranno da superare alcuni ostacoli come rivelato proprio dall’australiano nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport:

“La chiave saranno le prestazioni. Conterà solo questo per valutare e decidere. Ho quasi 29 anni, sono in un momento della carriera in cui sento e credo davvero di potere diventare campione del mondo. Quindi devo cercare di mettermi nella posizione più favorevole. Se cominciamo a vincere con la Red Bull quest’anno, allora resterò, non ci sarebbe ragione per cambiare. Altrimenti prenderò in considerazione altre realtà. Comunque vada a finire, devo riconoscere che la Red Bull è stata disponibile. Mi hanno detto: ‘vogliamo che resti insieme con Max, ma allo stesso tempo capiamo che tu voglia valutare pure altre proposte, perciò prenditi tutto il tempo che vuoi per darci una risposta, ne riparleremo’. L’ho apprezzato e li rispetto per questo. Non nascondo che ci sono stati momenti in cui ero deluso e frustrato. È stato strano, perché in alcune gare ero sicuro che stessi guidando meglio che mai e in altre non capivo perché fossi così lento. Sono uscito dal 2017 con l’idea di perfezionare ancora certi aspetti, per mostrare il Ricciardo migliore di sempre. Quest’anno ne ho l’occasione. Non voglio solo battere Max. Voglio essere al top”.

LaPresse/Reuters

Ricciardo poi non si nasconde dietro le provocazioni, rispondendo anche alle ficcanti domande circa una sua convivenza con Vettel alla Ferrari:

Forse è vero che non andrò mai alla Ferrari finché ci sarà Vettel, ma dovreste chiederlo a Seb. Quando ero ragazzo di sicuro ci ho pensato alla Ferrari. Inevitabile, visto che mio padre era appassionato di F.1, tifava per Ayrton Senna e per Jean Alesi, ma soprattutto per la rossa. Però, lui era con me a Estoril, quando ho fatto il primo test con lo junior team Red Bull. E anche quando ho firmato il primo contratto, uno dei giorni più felici della mia vita. Quindi è altrettanto legato alla Red Bull, sapendo quanto mi abbia aiutato fino alla F.1. La decisione non dovrà essere emotiva. Sceglierò il meglio per me, mettendo da parte passato, presente e sentimenti”

Ricciardo poi si sofferma sulle prestazioni della nuova Red Bull, alla luce di quanto visto nei primi giorni di test a Barcellona:

«Ho provato la macchina un solo giorno e l’impressione è stata buona sul fronte motore. L’affidabilità, che mi preoccupava, sembra migliorata. Mentre la potenza per il momento è la stessa con cui abbiamo finito la scorsa stagione. Finché non correremo a Melbourne, resta un punto di domanda sui nostri cavalli, rispetto a Mercedes e Ferrari. Ma in Australia dovremmo già avere una power unit evoluta. I rivali? La crescita di Lewis da quando è arrivato in F.1 e il suo talento sono chiari a tutti. Se arriva preparato ai gran premi, è fortissimo. Per contro, Seb era emotivo anche quando correva alla Red Bull. Mi torna in mente un duello a Monza contro la Ferrari di Alonso, oppure certe battaglie con Webber o con me. È competitivo per natura. Ma è bello che ci siano piloti così. Bottas si è dimostrato veloce in alcune gare, mi aspetto che si ripeta, mentre il futuro di Raikkonen dipende da lui. Se andrà come nelle ultime stagioni, potrebbe essere il suo ultimo anno in F.1. Se invece farà un grande campionato, penso che proverà a continuare. Favorito per il titolo? Obbligatorio dire Hamilton e la Mercedes. Poi Vettel. E come terzi incomodi credo che si saremo anche io e Max”.

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