Cutting, la storia della ragazza che si ‘tagliava’: la madre racconta il macabro rituale praticato dalla figlia

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Una storia raccapricciante, ma non così tanto rara, quella raccontata dalla madre di una ragazza che praticava cutting: fenomeno autolesionistico che colpisce soprattutto gli adolescenti

Il Blue Whale Challenge ci ha aperto gli occhi sul mondo nascosto degli adolescenti. Quello fatto di sofferenze e incompatibilità con il mondo moderno che si riverbera nella violenza contro se stessi. Oltre al ‘gioco’ che abbiamo conosciuto attraverso il programma Le Iene, esistono tante altre forme di autolesionismo tra i giovani che non sfociano nella morte. Il cutting è ad esempio una pratica tra i ragazzi, per lo più adolescenti, che consiste nel tagliarsi, con lamette ed altri arnesi affilati, pancia, braccia, petto e gambe. Le ragioni per cui il cutting viene praticato le svela a TgCom una madre che ha scoperto il macabro rituale della figlia, che da due mesi non si taglia più. La donna ha raccontato al sito:

Non è che scrivesse proprio, incideva dei simboli. Il perché è difficile da spiegare. So soltanto che si sentiva in colpa e quando questo accadeva sentiva il bisogno di lasciarsi un segno sul corpo, non so se per punirsi o per ricordarsi di quel “messaggio”.

Sulle motivazioni dell’estremo gesto della ragazza, la madre racconta:

Ho provato a chiederglielo. Ma lei non è stata esplicita. Si sente in colpa così, in generale. E’ molto appassionata di romanzi gotici, di serie sui vampiri e di tutte quelle storie un po’ deprimenti e tristi che lei vive proprio personalmente, immedesimandosi . Ma non è solo questo. Abbiamo pensato anche al disagio scolastico, nonostante il suo rendimento sia molto buono. Ma ancora non è ben chiaro. Mia figlia è molto popolare, i suoi compagni la adorano. È una ragazza estremamente solare. Ha tantissime amiche, una vita sociale molto attiva. Proprio per questo, pensiamo che il motivo del suo malessere generale possa essere l’empatia: è ipersensibile e assorbe l’infelicità che incontra nel suo mondo, anche in quello fictional.

La ragazza ha riportato tagli su polsi, pancia, gambe e braccia. Ma come l’ha scoperto la madre? La donna risponde anche a questo quesito.

In realtà, non l’ho scoperto io, ma tramite alcune sue amiche che se ne sono accorte e si sono preoccupate tanto. A volte gli stessi amici possono essere un valido mezzo per arrivare ai propri figli. Bisogna stare attenti alle cose un po’ diverse dal solito, alle stranezze. Per esempio, mia figlia, d’estate, ama indossare pantaloncini e top. Mi sarei dovuta accorgere che voleva nascondere qualcosa quando, una volta giunti i mesi caldi, era ancora tutta coperta. Addirittura, indossava felpe fino ai polsi. Era chiaramente un segno. Ma io, presa dalla routine e dalla frenesia delle giornate, non ci ho fatto neanche tanto caso. L’avevo scambiata per una nuova moda, considerando che i giovani cambiano gusti molto velocemente. Inoltre, da un po’ di tempo, mia figlia era diventata molto più chiusa ed ermetica con me. Prima parlava tanto, poi, piano piano, il dialogo è diminuito. Insomma, penso che i genitori debbano essere più attenti e osservare meglio il comportamento dei propri ragazzi. Tutto sta lì: nell’individuare qualche cambiamento un po’ troppo repentino, inusuale e che si protrae nel tempo. Gli adolescenti sono volubili, però, se il mutamento è cupo o misterioso, allora forse ci potrebbe essere qualche problema.

Dopo la scoperta, il confronto tra figlia e madre che ha preso di petto la situazione:

Non sapevo come gestire la situazione. Non ci potevo credere. Ma, quando l’ho scoperto, sono stata molto diretta con mia figlia. Le ho detto di riflettere sull’immenso dolore che avrebbe provocato a chi più le vuole bene, in caso di un finale tragico. A quel punto lei ha pianto tanto, perché ha realizzato la gravità di quello che aveva fatto. Io mi sono resa conto che c’era un disagio, ma non capivo quale. Così mi sono rivolta a un aiuto professionale. Non ha voluto parlare delle motivazioni che l’hanno spinta a comportarsi in quel modo. Però, mi ha promesso che non si sarebbe più tagliata. L’ha rifatto solo una volta, in modo meno “esagerato” rispetto alle precedenti. Ma me ne sono accorta subito, anche perché me l’ha fatto capire lei con un’allusione. Già questo mi ha tranquillizzata: la mia informatrice è stata proprio lei stessa. Non so se sia una moda, ma non credo sia giusto diffondere film e scene sul tema. Uno spirito sensibile come mia figlia potrebbe trarne ispirazione.

 

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