Caso Froome – Tony Martin è una furia, sui social un lungo post contro l’UCI: “si stanno stringendo accordi per uscire da questa situazione! E’ uno scandalo”

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Tony Martin non risparmia duri attacchi e critiche nei confronti dell’UCI dopo lo scandalo doping che ha visto coinvolto Chris Froome

Chris Froome è stato dichiarato, ieri, positivo ad un test antidoping effettuato lo scorso 7 settembre, durante l’edizione 2017 della Vuelta di Spagna, vinta proprio dal capitano del team Sky. Il corridore britannico dispone di una TUE che gli permette di assumere per usi terapeutici il salbutamolo, sostanza trovata nelle sue urine, per combattere l’asma. La quantità però pervenuta nell’esame antidoping superava di ben 1000 nanogrammi il limite concesso dal regolamento. Al momento non è stato preso alcun tipo di provvedimento per Froome che però rischia di dover cedere il premio della Vuelta al secondo arrivato, Vincenzo Nibali, ma soprattutto di saltare gli importantissimi appuntamenti della prossima stagione, tra cui anche il Giro d’Italia, al quale aveva annunciato di partecipare solo qualche giorno fa. Il mondo del ciclismo è diviso, c’è chi difende Froome, chi invece gli si scaglia contro, senza risparmiare polemiche e accuse contro l’UCI. Tony Martin, ad esempio, ha scritto un lungo post sul proprio profilo Facebook, per mostrare tutto il suo dissenso, soprattutto per quanto riguarda il comportamento dell’UCI:
Sono furioso. Si vede chiaramente che nel caso di Christopher Froome sono stati fatti due pesi e due misure. Altri corridori sono stati sospesi immediatamente dopo un test positivo. A lui e alla sua squadra la UCI ha dato il tempo di spiegare. Non mi ricordo casi simili nel recente passato. È uno scandalo. Non avrebbe dovuto nemmeno partecipare all’ultimo Mondiale.  La mia impressione e quella di tutti è che c’è qualcosa che sta accadendo dietro le quinte, si stanno stringendo accordi e cercando modi per uscire da questa situazione. Lui e il suo team godono di uno status speciale? Questo caso stona con la lotta al doping in cui siamo impegnati corridori come me e Marcel Kittel. Necessitiamo di un’azione coerente e trasparente da parte della UCI. È in gioco la credibilità del nostro sport. Quello che sta accadendo è incoerente, poco trasparente, poco professionale e ingiusto

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