Juventus, Szczesny: “vi racconto il mio Buffon e le sue lacrime in tv. Futuro? Farò l’interior designer”

SportFair

Il portiere polacco della Juventus Wojciech Szczesny parla di Gigi Buffon: dal ritiro a fine stagione alle lacrime in tv. E sul suo futuro…”

Szczesny
LaPresse/Marco Alpozzi

“Vivo una stagione strana, non mi era mai capitato di partire sapendo di non essere titolare. Ho fatto una scelta per il futuro, e se prima mi sembrava giusta oggi ne sono convinto. Si trattava di accettare l’idea di una novità”. In un’intervista a ‘La Repubblica’, il portiere della Juventus, Wojciech Szczesny, spiega le sue sensazioni alla sua prima stagione in maglia bianconera. “Se mi sento già il titolare della Juventus che verrò? Sono venuto sperando di esserlo, ma lo devo meritare – sottolinea l’estremo difensore polacco, ex Roma – Devo ancora alzare il mio livello, anche quello del lavoro quotidiano. Ma fare il portiere di riserva è più facile: hai settimane per preparare la partita che giocherai, hai meno responsabilita’. Pero’ voglio imparare ad averne: migliorare e’ anche questo. All’inizio mi pareva una situazione difficile, ora approfitto degli aspetti positivi: se ho una botta mi prendo un giorno in più per smaltirla e passo più tempo ad analizzare i video degli avversari o dei miei errori. Mi posso permettere di imparare”.

Buffon non ha mai parlato tanto bene di un suo vice come di Szczesny: “Fare il suo secondo è una esperienza di vita: ero ragazzino quando lui diventava campione del mondo. Lo ringrazio dei complimenti, ma quello che sono non basta ancora. Una squadra come la Juventus deve avere uno dei portieri più forti al mondo. Non dico di non esserlo, ma devo alzare il mio livello”. Per il polacco, i migliori portieri sono “De Gea e Neuer. Ma se Buffon è arrivato quarto al Pallone d’oro, vuol dire che il più forte è stato ancora lui. Quando lo vedi nello spogliatoio, vedi veramente un leader. Io dovrò prendere il suo posto anche in questo. Anzi, forse e’ l’aspetto più importante. Come sarebbe stato raccogliere l’eredita’ di Buffon senza un anno di apprendistato? Difficilissimo per chiunque. Potersi preparare all’idea per una stagione intera cambia tutto”.

Szczesny
LaPresse/REUTERS

“Quando ho fatto questa scelta non ho pensato a cosa sarei stato nel 2018, ma a cosa sarò nei prossimi dieci anni. Se anche io tirerò avanti fino ai 40? Chissà Pero’ ho già in mente cosa farò dopo: interior designer”. Il suo passato è invece l’Arsenal: “Ne diventai tifoso da bambino vedendo Henry giocare a 16 anni. Pensavo che avrei passato tutta la vita li’, come Totti alla Roma, e anche quando sono andato via in prestito credevo di tornare: percio’ a Roma non ho imparato una parola di italiano, mi sentivo in transito e a Londra non mi sarebbe servito. Solo quando ho capito che l’Arsenal non mi avrebbe ripreso mi sono messo a imparare la vostra lingua. La mia prima parola in italiano l’ho pronunciata nove mesi fa. Mai andato a lezione. Mi sono messo ad ascoltare con attenzione. Se porto rancore a Wenger? Ha fatto la scelta giusta. Io venivo da una stagione pessima, presero Cech che e’ fortissimo. I due anni romani mi hanno migliorato, ma e’ giusto che abbiano puntato su Cech. Tifero’ sempre per l’Arsenal, quindi anche per lui”.

C’e’ anche la possibilità che Buffon non smetta: “Sarebbe un bene per il calcio: potrebbe andare avanti, ha l’agilita’ di un ragazzino. Ma quello che ci diciamo tra di noi rimane tra di noi”. Szczesny parla anche della situazione di Dybala: “Mi sembra ben concentrato. Tutti i campioni qui lo sono: mangiano bene, recuperano bene e anche da questo capisci perche’ hanno vinto mondiali e scudetti. A me non sembrano sazi”. Il polacco e’ per Buffon quello che e’ stato Alisson per lui: “In un certo senso si’. Anche Alisson sapeva che sarebbe stato il mio ultimo anno, ha avuto pazienza, si vedeva che era molto bravo. Non si fa il titolare del Brasile per caso”. A differenza dell’Italia, la Polonia andra’ ai Mondiali: “Vedere Gigi piangere in televisione mi ha messo in difficoltà. Il calcio a volte non è giusto“. (ITALPRESS). mc/red

Condividi