F1, Mansell e quelle rivelazioni sulla Ferrari: “è un team politico, ecco cosa accade quando non arriva la vittoria”

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L’ex pilota inglese ha parlato della Ferrari sottolineandone pregi e difetti, una disamina obiettiva in cui non è mancata una frecciatina

dppi/lapresse

Una stagione positiva, conclusa però con la sconfitta in entrambi i titoli mondiali. Il 2017 della Ferrari non è da buttare via, viste le cinque vittorie ottenute da Vettel, ma Marchionne e Arrivabene hanno intenzione di alzare l’asticella, provando nel 2018 a vincere qualcosa. Sull’annata della rossa si è soffermato Nigel Mansell, il quale ha sottolineato le positive prestazioni del team di Maranello, lanciando al tempo stesso qualche frecciatina:

“La Ferrari ha avuto un inizio fantastico, sembrava che avesse tutto sotto controllo finché non sono iniziati certi giochi mentali. Vettel? L’incidente di Baku è stata sfortuna, senza lo stop&go Seb avrebbe vinto. Non c’è dubbio che Sebastian sia stato innervosito da una serie di cose, come sempre l’affidabilità gioca un ruolo chiave. La macchina l’ha lasciato a piedi un paio di volte e non deve accadere in un campionato cosi combattuto. La Ferrari non è un semplice team, è un’istituzione. Se sei un italiano in qualunque parte del mondo, sai benissimo chi sono i piloti della Ferrari. Quando Lewis Hamilton vince una gara, non suonano le campane della Chiesa a Brackley. Quando vince la Ferrari le campane delle Chiese in Italia suonano a festa e io ho fatto parte di tutto questo, un’unica famiglia in tutto il mondo. La Mercedes e un’azienda fantastica, ma non sono stati tanti i team visitati dal Papa. La Ferrari è qualcosa di molto speciale, ma è anche un team alquanto… politico. Pretendono di vincere e, se sfortunatamente ciò non accade, cercano un capro espiatorio. Ma ciò che hanno fatto quest’anno, ovvero riuscire a s?dare la Mercedes, è stato qualcosa di fantastico ed è stato deludente vederli fallire”.

 

 

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