Robbie Rogers appende le scarpette al chiodo, suo uno dei pochi coming out nel mondo del calcio: “avrei voluto farlo prima”

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Robbie Rogers dice addio al calcio, uno dei pochi calciatori ad aver parlato apertamente della sua omosessualità appende le scarpette al chiodo dopo il suo coming out

Robbie Rogers ha annunciato il suo addio al calcio. Dopo la scelta del calciatore di fare coming out il centrocampista aveva annunciato il suo primo ritiro. Lo statunitense è tornato però sui suoi passi ed ha giocato negli ultimi anni della sua carriera tra le fila dei Los Angeles Galaxy. Un coming out coraggioso quello di Robbie Rogers apparso come una perla rara in un mondo maschilista come quello del calcio. Un unico rimpianto rimane dopo una carriera a Robbie, quello di aver nascosto per tanti anni la sua vera natura. Il messaggio che il calciatore dà è infatti d’esempio per coloro che ancora hanno paura di parlare del delicato argomento al mondo.

Da bambino sognavo di diventare un calciatore professionista e di rappresentare il mio paese davanti al mondo. Quando ero un adolescente però la paura e la vergogna mi hanno consumato. A un certo punto quel bambino impaurito che era dentro di me ha deciso che per inseguire il suo sogno doveva sacrificare parte di se stesso e nascondere la propria sessualità anziché mostrarla pubblicamente. I miei anni più felici da giocatore di calcio sono stati quelli in cui ho potuto attraversare lo stadio alla fine della partita e raggiungere alla fine del tunnel il mio compagno e mio figlio che erano lì ad aspettarmi. Il mio unico rimpianto in 11 anni di carriera, sono quelli che ho passato nascondendomi.

Avrei voluto trovare il coraggio, che tanti hanno condiviso con me negli ultimi 5 anni, di vivere apertamente e onestamente come una persona gay. Queste persone mi hanno aiutato a superare le mie paure e a tornare a giocare. Sono i ragazzi che mi mandano lettere ogni settimana. Voglio dire loro grazie. Il risultato di cui sono più orgoglioso nella mia carriera è l’aver creato uno sport più aperto per voi. Niente della mia carriera sarebbe stato possibile senza i miei compagni e fratelli fuori e dentro il campo, senza gli LA Galaxy e Bruce Arena che mi ha visto come un giocatore e non come una distrazione o senza i fan che mi hanno giudicato per il mio impegno in campo e non per la mia sessualità. Infine non sarebbe stato possibile senza la mia famiglia che mi aiutato negli alti e bassi e mi ha supportato nell’inseguire i miei sogni e ancora lo fa. Voglio infine incoraggiare tutte le donne e gli uomini che ancora hanno paura di mostrare la loro verità al mondo. Condividendo quello che siete non solo migliorerete la vostra vita, ma sarete di ispirazione e letteralmente salverete la vita di molti giovani nel mondo. Avete il diritto di percorrere quel tunnel che attraversano i giocatori trovando alla fine ad aspettarvi le persone che vi amano.

 

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