A tutto Livio Suppo, l’ex team principal Honda analizza Marquez e Dovizioso per poi tornare un po’ indietro nel tempo…
Livio Suppo ha deciso di dire addio alle corse e al mondo del paddock subito dopo la conquista del sesto titolo Mondiale di Marc Marquez, quasi due settimane fa a Valencia. Il manager italiano ha annunciato il suo addio solo qualche giorno dopo, per permettere al team e al campione del mondo di festeggiare serenamente. L’ormai ex team principal della Honda ha deciso di dedicarsi adesso alla sua famiglia e di intraprendere una nuova avventura, non ancora annunciata. Intervistato dai microfoni di Marca, Suppo ha parlato dei due piloti che quest’anno hanno regalato emozioni uniche agli spettatori esaltandone le qualità in pista e non solo:
“Marc non pensa ai soldi, credo che sia uno dei pochi piloti spagnoli che vive ancora in Spagna e paga le tasse. Il denaro è solo un modo da parte del team di riconoscerne il valore, ma lui non gli dà peso. Solo lui sa se vuole o meno lasciare la Honda nei prossimi anni. Andrea ha fatto un grande salto di qualità anche grazie all’arrivo di Lorenzo. Per lui è stato uno stimolo incredibile. Non credo che Marquez pensasse di lottare con lui sino alla fine. Trovare un pilota che fa meglio di Dani è davvero difficile, poi con il fisico che ha, guidare una MotoGP credo sia un miracolo”.
Il manager italiano ha poi commentato anche quanto accaduto nel 2015 tra Marquez e Valentino Rossi e il famoso biscotto con Lorenzo:
“solo Marc sa cosa ha fatto. Qualunque cosa abbia fatto credo sia stata una scelta ragionata. La telemetria di Sepang 2015 è in mano alla federazione, che ha deciso non renderla pubblica. Loro hanno pensato di buttare acqua sul fuoco”.
Suppo, ex manager Ducati, ha poi commentato il desiderio del team di Borgo Panigale di avere in squadra Jorge Lorenzo e l’arrivo, in questa stagione, del maiorchino:
“Nel 2009 la Ducati lo voleva a tutti i costi, per me è stato un errore perché pensavo che non voleva lasciare la Yamaha. L’offerta è uscita fuori e Stoner si è arrabbiato e questo è uno dei motivi che lo ha fatto andare via. Lui è un pilota forte, ma nei momenti di difficoltà non è un bravo comunicatore. Lorenzo è arrivato in Ducati come salvatore della patria. Ora è in una situazione molto particolare, se l’anno prossimo Dovizioso continuerà ad andare così il suo valore potrebbe calare di brutto e non so cosa potrà accadere. In Yamaha credo, invece, che si siano fatti prendere dal panico. Con Rossi c’è un’ammirazione reciproca. Preziosi è stato preso come capro espiatorio di tutto, ma la colpa non era solo sua”.