Italia, Abete sicuro: “i prossimi mesi saranno una passeggiata. Tavecchio? Non è solo colpa sua”

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L’ex presidente della Figc, Giancarlo Abete ha parlato dell’attuale situazione del calcio italiano, esprimendo il proprio punto di vista

“Sono giorni amari per la tristezza della mancata qualificazione ai Mondiali e per quanto ne e’ conseguito in ambito federale. Non essere qualificati fa pagare prezzi elevati, le avvisaglie c’erano dalla partita di settembre (la sconfitta in Spagna, ndr) e dalle tre successive, era maturato la convinzione che le scelte tecniche non erano all’altezza delle necessita'”. Cosi’ l’ex presidente della Figc, Giancarlo Abete, intervenuto ai microfoni de “La politica nel pallone”, su GR Parlamento. “C’e’ una difficolta’ nei ricambi generazionali – sottolinea ancora Abete – Quando ero presidente c’erano Buffon, Balotelli e Pirlo, ma grandi ricambi non ci sono stati. Necessario un commissario in Figc? Ne abbiamo avuti di importanti come Pagnozzi, Petrucci, Rossi e Pancalli, ma non e’ una figura in grado di risolvere i problemi: le grande riforme le fanno le assemblee, che devono condividere un percorso, un commissario sostituisce la federazione nella normale gestione. Si evoca la figura del commissario, ma tanti non sanno le sue reali funzioni”. Per Abete, che conferma di non essere disponibile ad una nuova candidatura alla presidenza federale, “non sono tutte colpe di Tavecchio. Ha pagato la scelta del ct, su cui sono state fatte molte ricostruzioni. Il periodo pur ricco di innovazioni ha portato fibrillazioni. I prossimi mesi saranno una passeggiata, a settembre del 2018 c’e’ la prima partita ufficiale della Nazionale, e chiunque fara’ il commissario non avra’ alcun rischio, quelli veri si corrono quando c’e’ qualcosa in gioco, come un Mondiale e un Europeo”. (ITALPRESS)

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