Il Governo stanzia 6 milioni per il Giro d’Italia maschile e 0 per il Giro Rosa: la parità dei sessi non esiste in sella alla bici, il ciclismo femminile protesta!

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Il Governo stanzia 6 milioni di euro al Giro d’Italia e 0 al Giro Rosa. Il ciclismo femminile protesta con un duro comunicato di ciclisti.eu

6 Milioni di Euro per il Giro d’Italia e Zero euro per il Giro Rosa. Chiediamo al Ministro Lotti che venga aggiunto un contributo triennale anche per il Giro d’Italia al femminile. Nella bozza della Finanziaria 2018, tra le varie disposizioni in materia di sport previste, brilla lo stanziamento di un contributo triennale destinato all’organizzazione del Giro d’Italia di ciclismo. Il comma 23, infatti, prevede un impegno di spesa per la realizzazione del Giro d’Italia, stabilito con un programma triennale di finanziamento pari a 2 milioni di euro all’anno, per un totale di 6 milioni di euro. Niente in confronto ai 60 milioni di euro regalati alla Ryder Cup di golf con la Legge di Bilancio 2017. Una bella idea in tutto, a supporto della gara a tappe maschile che dal 1909 tinge di rosa le nostre strade, che ha fatto e ha visto la storia del nostro Bel Paese, tanto da diventarne un simbolo nazional-popolare ed entrando a far parte del panorama internazionale nel triangolo delle corse più importanti, insieme al Tour de France e alla Vuelta.

Brilla l’assenza delle Donne
Al Governo devono essersi dimenticati che in Italia esiste anche il Giro d’Italia femminile, divenuto, dal 2016, Internazionale entrando a far parte del calendario internazionale UCI Women’s World Tour. Un giro en rose che vede la partecipazione di tutte le migliori cicliste élite al Mondo che si trovano a darsi battaglia sulle strade del calendario Women’s World Tour, che prevede gare internazionali – molte delle quali in concomitanza con la stessa gara maschile.

La solita occasione persa
Mentre UCI investe, promuove e spinge il ciclismo in rosa con l’istituzione del WWT, portando la carovana del gentil sesso sulle stesse strade delle grandi classiche, il nostro Governo si dimentica della loro esistenza e perde una buona occasione per ridurre il gap con i Paesi europei più avanzati in fatto di pari opportunità.

Le Donne italiane (guerriere) sempre in prima fila
Se poi si fermassero a guardare i fatti, non servirebbe di certo essere un genio per capire che nel ciclismo i successi internazionali arrivano soprattutto per merito delle Donne. Basta guardare le conquiste delle nostre azzurre nel panorama europeo e mondiale del 2017.

Ogni volta che indossano gli scarpini e si confrontano con le più sostenute rivali
Le nostre ragazze non dispongono degli stessi diritti acquisiti nella maggior parte del Mondo. In Italia una legge dello Stato nega il professionismo a tutte le Donne; in Italia si allenano nei velodromi all’aperto e, dove ne trovano uno al chiuso, ci piove dentro; in Italia si devono allenare con la paura di entrare a far parte del bollettino di guerra delle nostre strade, che ci regalano un morto ogni 35 ore.

Il Giro Rosa
Basterebbe anche un misero 10% della somma destinata al Giro d’Italia per garantire un Giro Rosa da favola, da far invidiare tutte le nostre Istituzioni. Oppure, per far conoscere maggiormente il ciclismo femminile… al grande pubblico, perchè non far entrare il Giro Rosa all’interno del Giro d’Italia, come è stato fatto in molte classiche del Nord? (valutando bene i pro e i contro). Per questo noi di cicliste.eu chiediamo che nella Finanziaria 2018 venga aggiunto un contributo che garantisca la piena evoluzione del Giro Rosa.

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