Golf – 74° Open d’Italia, Jon Rahm non si nasconde: ”punto alla vittoria”

SportFair

Le sensazioni di Jon Rahm alla vigilia del 74° Open d’Italia: il numero cinque al mondo non si nasconde

“La Ryder Cup del 2022 avrà un grande impatto sul golf italiano”. Non ha dubbi Jon Rahm. Lo dice convinto perché la sfida fra Europa e Stati Uniti andata in scena a Valderrama in Spagna nel 1997, quando lui aveva appena tre anni, è stata “la ragione principale” per cui ha cominciato a praticare il golf. “Nessuno nella mia famiglia aveva mai giocato. Iniziò mio padre e poi toccò a me” ha raccontato lo spagnolo in sala stampa alla vigilia del 74° Open d’Italia. “Con la Ryder 2022 molte persone conosceranno il golf e magari inizieranno a giocare. E’ un evento così importante che anche chi non sa nulla di golf può divertirsi”.

Numero cinque al mondo, è il primo europeo nel world ranking e tra i grandi favoriti. “Mi appare un po’ strano essere davanti a Rory McIlroy. Magari sarà diverso se rimarrò a questi livelli per almeno un paio d’anni. Intanto non mi dispiacerebbe impormi nel torneo, che fa parte delle Rolex Series. Ne ho già vinto uno, l’Irish Open”.

– Che effetto fa essere così in alto nella classifica mondiale?

“E’ un impegno e una sfida. E questo mi aiuta a mantenere alta la qualità delle mie prestazioni”

– Nei primi due giri avrai due ottimi compagni di gioco…

“Indubbiamente. Sergio Garcia è campione Masters e Tommy Fleetwood leader della Race to Dubai. Sarà una bella partita”.

– Ti abbiamo visto allenarti sul gioco corto insieme a José Maria Olazabal.

“José Maria può essere di ispirazione per tutti. Ognuno ha il suo gioco, ma il suo esempio è molto utile per sperimentare”.

– Qual è il miglior giocatore con cui hai giocato?

“Difficile scegliere. Certamente McIlroy: è impressionante. E con lui Garcia. Ho incontrato in gara anche Rickie Fowler, un altro davvero speciale. La precisione e la potenza di McIlroy e di Fowler sono le cose che mi colpiscono di più”.

 

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