F1, la Ferrari paga un grave errore di esperienza: ecco i (possibili) motivi del disastro rosso

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Il finale horror di stagione della Ferrari impone degli interrogativi, ecco i possibili motivi che hanno potuto causare il disastro delle ultime gare

E se non fosse solo un problema di fornitori e componenti esterni? Per lunghe settimane gli uomini della Ferrari si sono lambiccati il cervello per capire quali fossero le cause dei guai di affidabilità che hanno colpito sia Vettel e Raikkonen, arrivando alla conclusione che si trattasse di elementi difettosi arrivati da fornitori esterni.

LaPresse/Photo4

A guardar bene però, sembrerebbe che questo periodo nerissimo per il Cavallino sia da ricondurre a tutt’altro, in particolare al cambio di regolamenti che, a partire dal Gp di Monza in poi, ha costretto le scuderie ad un consumo di olio motore più basso. Un limite aggirato dalla Mercedes con l’introduzione della quarta power unit in occasione del Gp del Belgio, una mossa che ha permesso al team campione del mondo di continuare a consumare 1.2 litri ogni 100 km e non 0.9. Un problema che invece il team di Maranello ha dovuto affrontare, pagandone dazio con ogni probabilità. Dal Gp di Monza, infatti, la Ferrari ha iniziato ad accusare problemi di affidabilità, prova ne è il doppio cambio di power unit arrivato a Sepang dopo il problema in qualifica.

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A spingere verso questa tesi ci sarebbe anche la rottura della candela in Giappone, inconveniente spesso legato alla combustione del motore. La Mercedes, invece, dal Gp di Monza ha iniziato una perfetta rotazione di motori che ha permesso a Hamilton di non sbagliare più un colpo, issandosi in testa alla classifica piloti con un vantaggio di 59 punti con 4 gare da disputare. Difficilmente il team campione del mondo utilizzerà il quinto motore da qui alla fine della stagione, non per evitare la penalità di dieci posizioni in griglia che, comunque, potrebbe essere ammortizzata con il vantaggio in classifica. Ma per evitare appunto il limite stabilito dalla FIA a Monza, che potrebbe comportare quegli stessi problemi di affidabilità che la Ferrari, probabilmente, ha sottovalutato.

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