Doping – Caso Magnini, le parole di Porcellini sono agghiaccianti: ”Filo ha smesso di nuotare! Forse è lui che ha messo nei guai me”

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Parole che lasciano di stucco, quelle di Porcellini, medico nutrizionista amico di Filippo Magnini a causa del quale il nuotatore si trova adesso indagato dalla Procura antidoping di Nado Italia

Torna l’incubo doping per Filippo Magnini: il nuotatore italiano, che da sempre si è battuto contro l’uso di aiutini illegali nel mondo dello sport, è indagato dalla Procura antidoping di Nado Italia in base agli atti dell’inchiesta della Procura di Pesaro nei confronti del nutrizionista Porcellini. Il capitano della Nazionale azzurra di nuoto è indagato per la violazione degli articoli 2.2 e 2.9 del codice Wada, ovvero uso o tentato uso di sostanze stupefacenti e favoreggiamento. Con Magnini è indagato, solo per favoreggiamento, anche il collega Michele Santucci.

Marco Alpozzi /LaPresse

Magnini ha subito espresso la sua opinione con un tweet e anche le parole del legale del medico nutrizionista sembrano ‘scagionarlo’, ma le parole di Porcellini lasciano tutti di stucco: “tengo a sottolineare che io non uso farmaci per atleti e sfido qualsiasi sportivo al mondo a dire il contrario. Riguardo le mie conversazioni con Filippo, quante volte tra amici si dice “se prendo questo, lo squarto” o “lo distruggo”. Hanno commesso un errore quando, mentre parlavamo di esercizi, hanno interpretato gli stessi come prove di doping. Forse è lui che ha messo nei guai me. Prima di conoscerlo facevo un bel mestiere e nessuno si occupava di me, poi sono arrivate le perquisizioni. Perché lui è più popolare e lo dico con amicizia, noi siamo come fratelli“, ha infatti dichiarato il medico nutrizionista come riportato da La Gazzetta dello Sport.

LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Quando gli viene chiesto se lavora ancora insieme a Magnini, la sua risposta è agghiacciante: “ma se ha smesso di nuotare!“. “I prodotti non ci sono. Hanno trovato una scatola di Hygetropin dentro casa mia, un’altra non è mai arrivata perché in realtà ne avevo richieste due. Ho fatto addirittura denuncia alla Polizia Postale!. In Italia quel prodotto non si può usare e in America lo prescrivono per il ringiovanimento delle articolazioni dopo i 70 anni. Dopo tante stagioni di rugby, ho le spalle fuori uso“, ha continuato Porcellini.

LaPresse/Mario Cartelli

Il medico nutrizionista entra poi nel merito dell’intercettazione “con quelle mettiamo a posto Filo”: “quando c’è una confidenza, il linguaggio è più disinvolto. Figuratevi se a fine percorso natatorio, Magnini, esempio di rettitudine morale, sarebbe andato a rischiare la carriera, che per lui comincia adesso. A Rio 2016 non avrebbe potuto comunque vincere e i controlli fatti sono numerosi. Filippo mi disse che voleva ottenere il massimo dal suo fisico, per dimostrare a tutti che si può vincere in maniera pulita anche a 34 anni. Quante volte dentro un volume di chiamate trovi 2 parole “dubbie” e ne dai il significato che vuoi, distorcendo la realtà? Il disegno criminoso sarebbe che io, per gli inquirenti, avrei venduto una fiala a 30 euro. Se vuoi dopare gli atleti, ne serve una quantità 10 volte superiore. E dove sarebbero le fiale? Non ci sono: usate per me. Anzi, dalla Cina mi è arrivata una sostanza diversa dall’ormone della crescita ma a me andava bene lo stesso“.

Ho perso circa 100.000 euro di provvigioni l’anno e non riesco a dare gli alimenti a mia moglie. Per mesi non ho pagato l’affitto, il mio reddito è crollato drasticamente. Noi non c’entriamo niente e siamo vittime di un sistema che ha speso tanto in indagini“, ha concluso.

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