Loris Capirossi spinge Valentino Rossi a provarci, svelando un aneddoto che lo riguarda che potrebbe essere di buon auspicio per il pesarese
Loris Capirossi spinge affinché Valentino Rossi corra ad Aragon a poco più di venti giorni dall’incidente in enduro. L’ex pilota non nasconde il suo desiderio, sottolineando come imprese del genere siano ampiamente alla portata del Dottore: “lo dico subito: sto con Valentino Rossi. Sono con lui al cento per cento. Quello che sta facendo è qualcosa di molto onorevole, di straordinario.
Dall’intervento chirurgico sono passati appena diciannove giorni, pochissimi, ma evidentemente la forza di volontà e la voglia di esserci sono molto forti” le parole di Capirossi alla Gazzetta dello Sport. “Penso che abbia ragione, innanzitutto perché il campionato non è finito, una speranza c’è ancora e lo pensa anche lui. A Misano purtroppo ha dovuto lasciare tanti punti, Andrea Dovizioso e Marc Marquez sono lontani, ma non imprendibili. Di sicuro lo diventerebbero se lui non corresse domenica ad Aragon. E poi, al di là di questo, ci sta provando. Non è detto che, tentati un po’ di giri per capire come vanno le cose, riesca davvero a correre. Ma almeno non sarà rimasto a casa sul divano a macerarsi nel rimpianto, a chiedersi che cosa sarebbe successo se fosse andato“.
Capirossi poi mette le cose in chiaro: “non esistono gli eroi, esistono persone che, spinte dalla determinazione, ci mettono tutto quello che hanno. Sono contento di vedere che Valentino è così. Sono convinto che un pilota sia davvero vincente finché ha reazioni come questa, anche di orgoglio. Fino a quando ci prova. E Vale, con questa scelta, dimostra di essere un vincente. Quindi sì, se posso dargli un consiglio, gli dico di andare e di girare. A costo di rinunciare là, ma soltanto dopo aver tentato il tutto per tutto. Non credo che abbia bisogno dei miei consigli, se ha già girato per due giorni a Misano significa che si sente abbastanza bene da buttarsi. Certo non benissimo, certo non al meglio, ma le sue valutazioni immagino le abbia già fatte“.
Infine, Capirossi svela un aneddoto che lo riguarda: “come buon auspicio posso ricordargli di quella volta che anch’io ho corso con una frattura fresca. È successo ad Assen, nel 2000. Avevo fatto la pole, ma al mattino, nel warm up, sono caduto e mi sono rotto la mano sinistra. Tre fratture, scomposte. Sono andato dal dottor Costa, alla Clinica Mobile, e lui me le ha messe a posto. Il problema è stato che, per regolamento, sono passato dai dottori olandesi, quelli del circuito. E uno di loro, come controllo, m’ha stretto la mano. Tutte e tre le fratture sono tornate scomposte. “Come va?”, mi ha chiesto. Un male cane. “Bene, bene”, ho risposto. Mi hanno dato l’okay. Sono tornato dal dottor Costa e lui me l’ha rimessa a posto. Ho corso e sono arrivato sul podio. Terzo. Ecco, lo auguro anche a Vale. Certo, in gara ho patito un dolore terribile. Ma la soddisfazione è stata incredibile. Poi, il giorno dopo, è stato molto peggio. E questo spero che Vale non lo legga”.