EuroBasket 2017 – Italia, ci devi credere! Bogdanovic e Marjanovic da stelle a punti deboli: ecco come si ferma la Serbia

SportFair

Domani sera l’Italia affronterà la temibile Serbia per il passaggio alla semifinale di EuroBasket 2017: analizziamo Bogdanovic e Marjanovic, pregi e difetti delle due stelle che spaventano gli azzurri

LaPresse/Daniele Montigiani

EuroBasket 2017: Italia, ecco come si ferma la Serbia – L’Italia è fra le migliori 8 squadre d’Europa. Questo è un dato incontrovertibile, che ha creato non pochi dispiacere ai fans del disfattismo e dell’esterofilia. Chi lo avrebbe mai detto in piena estate, con le fatiche del pre-europeo e la rinuncia a Gallinari che quest’Italia sarebbe riuscita ad arrivare fin qui. Già passare il girone sarebbe statata un’impresa per alcuni, faceva paura anche Israele (”gioca in casa”) fanalino di coda del girone. E invece l’Italia si è compattata a tal punto da diventare una squadra, con i suoi pregi e i suoi difetti, con la grinta e il cuore a sopperire alla mancanza di stelle talentuosissime, ma con giocatori del calibro di Belinelli e Datome che non sfigurano di certo di fronte ai big d’Europa.

LaPresse/Belen Sivori

EuroBasket 2017: Italia, ecco come si ferma la Serbia – Domani sera andranno in scena i quarti di finale e l’Italia, presente nella metà bassa del tabellone, affronterà la temibile Serbia che negli ultimi due scontri diretti ad EuroBasket, nel 2011 e nel 2013, ha trionfato con un netto +12 in entrambe le occasioni. A far paura agli azzurri sono le due stelle della Serbia, entrambi giocatori NBA, Bogdanovic neo acquisto dei Kings e Marjanovic, pivot dei Detroit Pistons. Due giocatori diversi ma che in campo si completano e possono formare un tandem offensivo letale. Le due stelle della Serbia hanno però dei punti deboli, mostrati nell’ultima sfida contro l’Ungheria in un match dal destino già scritto ma che la nazionale balcanica ha portato a casa a fatica vincendo solo +6.

LaPresse/EFE

EuroBasket 2017: Italia, ecco come si ferma la Serbia – Il giocatore più talentuoso dei due è sicuramente Bogdan Bogdanovic, guardia campione d’Europa con il Fenerbahce e che da quest’anno guiderà l’attacco dei Sacramento Kings. Bogdanovic gioca il 23% dei possessi della squadra, dato che fa capire quanto la Serbia si affidi a lui in fase offensiva e 19.3 punti e 5.3 assist di media a partita le danno ragione. Agli ottavi l’Ungheria ha provato a limitarlo chiudendolo in un vero e proprio ‘recinto’ di 4 uomini, costringendolo a giocare sotto pressione. Nonostante i 17 punti e 6 assist messi a referto, spesso il pressing ungherese ha dato i suoi frutti: Bogdanovic ama tenere la palla in mano e a volte fa qualche palleggio di troppo. Se messo sotto pressione rallenta il ritmo della squadra e può anche perdere qualche possesso da trasformare in preziosissimi punti. Assolutamente vietato invece lasciargli spazio per il tiro, ma anche per la penetrazione, specie sui blocchi di Marjanovic.

LaPresse/EFE

EuroBasket 2017: Italia, ecco come si ferma la Serbia – Veniamo dunque proprio al gigante dei Pistons, che Ettore Messina conosce bene avendolo allenato a San Antonio. 223 cm per oltre 130 kg ed un’apertura di braccia incredibile, come lo spazio che riesce a creare nei blocchi che aprono spesso la via per il canestro a Bogdanovic. Marjanovic ha mantenuto fin qui una media di 13 punti e 4.5 rimbalzi a partita, ma giocando un minutaggio ridotto in diversi match. Il gigante serbo è stato letale a rimbalzo e in generale dentro l’area nella sfida estiva contro gli azzurri (21 punti) e l’Italia è fisiologicamente una squadra che soffre spesso le ‘seconde palle’. Di contro però, la stazza di Bogdanovic può essere sfruttata a vantaggio degli azzurri in attacco: Boban difende quasi sempre dentro l’area e se ne viene ritardata l’uscita, a causa della sua stazza, lascia il tempo necessario ai tiratori azzurri per costruirsi un buon tiro.

LaPresse/Belen Sivori

EuroBasket 2017: Italia, ecco come si ferma la Serbia – Per quanto riguarda l’Italia infine, sono da evitare i blackout che spesso gli azzurri si concedono durante la partita: se con la Finlandia è bastata la difesa a limitare i danni, con una squadra con il talento della Serbia potrebbero risultare letali. Necessario inoltre non rallentare la manovra offensiva e sperare nella mano calda di Belinelli, pronto a colpire ad ogni occasione da 3. Osservati speciali quest’oggi i centri: Biligha (che è più basso di 24 cm rispetto a Marjanovic!) e Cusin dovranno fare un gran lavoro ogni volta che Bogdanovic proverà a giocare in post basso o si avventerà su ogni rimbalzo offensivo.

Condividi