Ciclismo, Manuel Quinziato lascia il mondo delle due ruote: “volevo lasciare al top della forma”

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Manuel Quinziato, ciclista della BMC, lascia il ciclismo e non parteciperà a nessuna corsa del mondiale di Bergen

Manuel Quinziato non correrà a Bergen, valida per il mondiale a squadre. Il ciclista della BMC non è al 100% della forma e ha deciso di rinunciare alla corsa per dare maggiori possibilità ai suoi compagni di poter competere. La sua carriera professionistica si è chiusa al Gp di Montreal di domenica scorsa e dalla prossima stagione sarà procuratore di alcuni corridori di fama (Matteo Trentin ndr).

Fabio Ferrari

Manuel Quinziato ha spiegato nel dettaglio i motivi di non correre sul percorso di Bergen: “non è molto adatto a me. Nei primi 20 chilometri non c’è un metro di pianura. Il finale è una salita di un chilometro e mezzo al nove per cento. Dopo la prova di ieri (giovedì, ndr), ho deciso – ha dichiarato il corridore della BMC come riportato da La Gazzetta dello Sport -.  Con me la squadra sarebbe stata più debole. La riserva era Tejay Van Garderen, a cui il tracciato si adatta molto bene. Preferisco chiudere con due mondiali vinti, invece di farne perdere un terzo. Ieri sera (giovedì, ndr) ho avvisato tutti. Una scelta tecnica, ma anche etica”.

LaPresse/Fabio Ferrari

La carriera di Manuel Quinziato è ricca di molte vittorie e soprattutto tanto lavoro come gregario. In questa stagione ha scortato Greg Van Averamet fino ai metri finali della Parigi-Roubaix e al Giro d’Italia a Monza ha sfiorato la vittoria. Il ciclista della BMC ha analizzato la sua ultima stagione da professionista: “va bene così. Volevo lasciare ad alto livello. Quanto all’ultima maglia azzurra, ho scritto io a Cassani dopo il Gp Quebec, chiamandomi fuori. Il 2017 è stato bello, anche se non ho vinto – ha concluso -. Ma ho accompagnato Van Avermaet nel successo alla Parigi-Roubaix, la prima che vincevo da compagno. E nell’ultima crono del Giro d’Italia, fatta con la maglia di campione nazionale, ho chiuso terzo. Anche se il giorno più bello in bici resta la vittoria sul Grammont all’Eneco Tour di due anni fa. Lì si sono allineati tutti i pianeti alla perfezione”.

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