MotoGp – Parole dal valore inestimabile: venduta la lettera di Valentino Rossi alla Yamaha ad una cifra incredibile

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Parole dal valore incredibile: battuta all’asta la lettera del 2010 di Valentino Rossi alla Yamaha, donata in beneficenza dal Dottore

Al Gran Premio d’Italia dello scorso 4 giugno, Valentino Rossi, nonostante qualche difficoltà di troppo in pista, ha dimostrato tutta la sua bontà con un gesto che in tantissimi hanno apprezzato: il Dottore ha appoggiato la campagna #acureforfreyja, per aiutare una piccola bimba australiana di soli 5 anni a lottare contro un tumore incurabile, donando la lettera d’addio alla Yamaha, da lui scritta nel 2010.

La lettera scritta dal campione di Tavullia è stata messa all’asta sul sito australiano “Shannonscharity” ed è stata venduta proprio in questi giorni per una cifra stellare: 40mila dollari australiani, ovvero intorno ai 27 mila euro.

Ecco il contenuto della lettera:

E’ molto difficile spiegare in poche parole cos’è il mio rapporto con la Yamaha in questi 7 anni. Tante cose sono cambiate da quel lontano 2004, ma soprattutto è cambiata lei, la mia M1. All’epoca era una povera MotoGp da metà schieramento, derisa da buona parte dei piloti e addetti ai lavori. Adesso dopo averla aiutata a crescere e a migliorarsi la vedi lì, sorridente nel suo box, corteggiata e ammirata, trattata insomma come la prima della classe. La lista delle persone che hanno reso possibile questa trasformazione è lunghissima, ma io vorrei soprattutto ringraziare, Masao Furusawa, Nakajima e il “mio”… Atsumi, in nome di tutti gli ingegneri giapponesi che hanno lavorato duro per cambiare faccia alla “nostra” M1. J Burges e tutti i ragazzi della mia squadra che l’hanno accolta con amore sulle piste di tutto il mondo e anche tutti i ragazzi e le ragazze che hanno lavorato nel team Yamaha in questi anni. Adesso però è arrivato il momento di provare nuove sfide, il mio lavoro qua è finito. Purtroppo anche la più bella delle storie d’amore finiscono, ma ti lasciano un sacco di bei ricordi, tanti momenti paragonabili a quel primo bacio che ci siamo dati sull’erba di Welkom, dove lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto ‘ti amo’”.

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