Tour de France, l’Italia sogna: da Aru a Caruso, da Colbrelli a Ulissi, quante frecce per gli Azzurri

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  • FLOP: stagione da dimenticare quella del corridore della Movistar. Il colombiano doveva realizzare la doppietta Giro-Tour e invece è riuscito solo salire sul podio della corsa in rosa. Un anno molto al di sotto delle sue capacità ciclistiche.LaPresse/Reuters
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Tour de France, dopo 9 tappe l’Italia può sognare in grande: tanti ciclisti italiani a caccia di traguardi storici

Il Tour de France ha affrontato il primo giorno di riposo con il trasferimento nel Sud del Paese dove oggi la corsa ripartirà da Périgueux per dirigersi verso i Pirenei: saranno due giorni intermedi, Martedì 11 e Mercoledì 12 Luglio prima con l’arrivo di Bergerac e poi con quello di Pau, due tappe lunghe e semplici, senza montagne, disegnate per i velocisti. Poi avremo tre giorni chiave sui Pirenei, Giovedì 13 con il durissimo arrivo in salita a Peyragudes, Venerdì 14 con il “volatone” di Foix, una tappa breve ma durissima, di appena 100km con partenza programmata addirittura alle 14:45, ma con tre salite dure e le pendenze più ripide del Tour sul Mur de Péguère, fino al 20% con scollinamento a 27km dal traguardo che arriverà dopo una velocissima picchiata, infine Sabato 15 la BlagnacRodez, che in realtà strizza l’occhio ai velocisti ma il traguardo è posizionato dopo una rampa al 10% negli ultimi 600 metri, dove potrebbe favorire qualche corridore veloce ma atipico come il nostro Sonny Colbrelli

Il lombardo del Team Bahrain Merida sarà senza ombra di dubbio l’italiano su cui potremo riversare le maggiori speranze nei prossimi giorni, in cui i velocisti torneranno protagonisti. E saranno volate a dir poco mutilate dopo gli addii rocamboleschi di Sagan, Cavendish e Demare nella prima parte del Tour. Ad affrontarsi per le vittorie di tappa e per i traguardi volanti che mettono in palio punti importanti per la maglia verde avremo Kittel, Matthews, Greipel, Kristoff, Boasson Hagen, Bouhanni e il nostro Colbrelli appunto, che nella classifica della maglia verde è 5° con 40 punti di svantaggio da Kristoff, 57 in meno di Greipel, 87 in meno rispetto a Matthews e 139 di svantaggio dal leader Kittel, già vincitore di tre tappe in quest’edizione del Tour.

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Ma per l’Italia il bilancio di questo Tour de France potrebbe già essere positivo: tra gli azzurri si può contare una vittoria di tappa con Fabio Aru, che ha anche indossato per tre giorni la maglia a pois di miglior scalatore. L’anno scorso al Tour nessun italiano era riuscito a vincere una tappa, mentre due anni fa l’Italia aveva potuto alzare le braccia al cielo una sola volta con Nibali a La Toussuire-Les Sybelles. E se consideriamo che quest’anno anche al Giro d’Italia un solo corridore italiano (sempre Nibali, a Bormio – vedi foto sulla destra – ) è riuscito a vincere una tappa, possiamo ulteriormente contestualizzare l’importanza del successo di Aru mercoledì scorso a La Planche des Belles Filles.

I ritiri forzati di Manuele MoriJacopo GuarnieriMatteo Trentin, per quanto siano pesanti, non devono condizionare la “spedizione” italiana in Francia. Dopo le prime importanti tappe di montagna, infatti, ci sono anche dei cambiamenti nelle gerarchie di molte squadre che potrebbero spingere i nostri corridori verso l’alto. E’ il caso della BMC, dove dopo la rovinosa caduta e il ritiro di Richie Porte, adesso il capitano è proprio Damiano Caruso, siciliano di Ragusa, 16° in classifica generale con 6′ e 58” di ritardo da Froome. Coadiuvato dal ” Rosso di Buja” Alessandro De Marchi, proverà certamente a vincere una tappa e magari ad entrare nella top-ten della “Grande Boucle” dopo il 22° posto dello scorso anno nella classifica generale.

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Un’altra coppia (azzurra) da faville è quella dell’Astana, con Dario Cataldo in pieno supporto a Fabio Aru. Il “Cavaliere dei Quattro Mori” non si nasconde più, e punta a vincere questo Tour de France: secondo in classifica con appena 18” di ritardo da Froome (e 33” di vantaggio sul beniamino di casa Bardet), ha tante occasioni utili prima della crono di Marsiglia per tentare di staccare il leader britanico e certamente le proverà tutte per cogliere la storica occasione di una vita.

Poi ci sono i ragazzi dell’UAE Emirates, Diego Ulissi, Marco Marcato e Matteo Bono. Abbiamo anche Gianluca Brambilla e Fabio Sabatini nella Quick Step, il giovanissimo ed esordiente Alberto Bettiol che sta facendo benissimo con la maglia della Cannondale Drapac, ma anche Andrea Pasqualon della Wanty-Groupe Gobert, protagonista nelle volate di gruppo. Infine Fabio Felline della Trek Segafredo e Daniele Bennati della Movistar, chissà se avranno più libertà dopo il flop di Contador e Quintana. Infine Davide Cimolai, uno dei pochi superstiti della FDJ decimata dal tempo massimo: senza più Demare, il team francese punterà certamente agli attacchi da lontano e Cimolai potrebe rendersi protagonista nel tentativo di ottenere una vittoria di tappa.

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