Tour de France – Aru, fai come Pantani: sul tremendo Galibier nacque il mito del Pirata

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Fabio Aru è chiamato oggi ad un’impresa, il sardo tenterà di sfilare la maglia gialla a Froome sulla salita che scolpì il mito di Pantani

La resa dei conti è arrivata, il Tour de France entra finalmente nel vivo con i tapponi alpini che sposteranno in maniera (forse) definitiva gli equilibri di questa appassionante corsa.

LaPresse/Reuters

La maglia gialla continua a rimanere sulle spalle di Chris Froome, non proprio brillante in questa Grande Boucle, ma comunque cinico e deciso ad approfittare di qualsiasi momento di debolezza dei proprio avversari. Ad inseguirlo è un sorprendente Fabio Aru, distante una manciata di secondi dal corridore del Team Sky. Il tempo della verità è finalmente scoccato, oggi nella diciassettesima tappa si compie la storia, una storia fatta di campioni e di ricordi che, sulle storiche salite alpine, prendono vita rispolverano imprese che resteranno scolpite per sempre nel libro del Tour de France. I ciclisti affronteranno oggi il temibile esame Galibier, una salita di 17.7 chilometri con pendenze del 6,9%, ma con gli ultimi 6 km circa al 9%.

Difficoltà estrema livello… Pantani, dal momento che proprio qui il Pirata entrò nel mito. Correva l’anno 1998 e, sotto una fitta pioggia, Marco decise di rompere gli indugi attaccando proprio sul Galibier. Chilometro dopo chilometro, Pantani scrisse la sua personalissima storia, umiliando Ullrich che non riuscì a beneficiare nemmeno dell’aiuto di Bjarne Riis in versione gregario. Ullrich tagliò il traguardo con 8’57” di ritardo da Pantani, cedendogli quella maglia gialla che Marco conservò fino agli Champs Élysées dove, per festeggiare, si ossigenò anche il pizzetto. Sul Galibier, Pantani piazzò l’assalto decisivo per stampare la doppietta Giro-Tour che, da allora, più nessuno e riuscito a ripetere. Un esempio importante da cui Fabio Aru oggi dovrà prendere spunto per ripercorrere le orme di quel Pirata che oggi, siamo sicuri, si gusterà da lassù quel tratto di montagna che lo rese Grande!

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