Randy Mamola protegge Zarco: il pilota statunitense prende le difese del giovane francese della Tech3, attaccato più volte da Valentino Rossi e non solo…
La MotoGp si gode il suo mese di vacanza. I piloti tra viaggi, bagni al mare e anche qualche allenamento, stanno ricaricando le energie in vista della seconda parte di stagione, quella cruciale, dove sarà vietato sbagliare.
I tifosi delle due ruote dovranno accontentarsi delle gare di F1 in attesa di vedere nuovamente in pista i propri idoli, ma anche le dichiarazioni, le frecciatine, gli scoop e il gossip li tengono un po’ impegnati e fanno sì che il tempo passi più velocemente.
Tra le letture da fare tra un bagno al mare e l’altro, c’è sicuramente la colonna di Randy Mamola, che su Motorsport.com ha esaltato Zarco, difendendolo anche dai vari ‘attacchi’ ricevuti da Valentino Rossi.
“L’arrivo in MotoGP di Johann Zarco è stato accompagnato da alcune critiche dovute alla sua aggressività in pista. Nel paddock del Mondiale ci sono tante voci, ma alcune sono più importanti di altre. La sfortuna di Zarco è che spesso a parlare di lui è stato Valentino Rossi. L’esordiente si è reso protagonista di un paio di manovre al limite nei confronti del nove volte campione del mondo e questo ha fatto reagire Rossi. La prima volta è successo ad Austin, dove Valentino ha saltato una chicane dopo essersi toccato con Zarco. La seconda invece è stata ad Assen, dove il “Dottore” ha finito la gara con la tuta firmata. E per firmata significa che la gomma anteriore di Johann gli ha lasciato un segno sulla tuta (per un contatto avvenuto in un tratto che offre diverse linee)“, ha scritto Mamola.
“Ad Assen, Rossi ha detto che il suo rivale non sa misurare le distanze ed ignora quanto spazio necessiti la sua moto, oltre ad essere molto aggressivo nelle manovre di sorpasso. Anche altri piloti come Maverick Vinales hanno confermato questo punto di vista. Pur essendo meno duro rispetto al compagno di squadra, lo spagnolo ha riconosciuto che secondo lui Zarco rischia troppo nelle prime fasi della gara. Sinceramente non sono d’accordo con loro. Credo che dovremmo lasciare Zarco libero di guidare a modo suo. E’ quello che merita. Finora non ha eliminato nessuno e questo è qualcosa che non possono dire tutti. Non commette molti errori e non spinge al limite durante le libere. Ciò che stiamo vivendo è qualcosa che abbiamo già visto in passato e l’esempio più recente è probabilmente quello di Marc Marquez. Quando ha debuttato in MotoGP nel 2013 in molti si sono lamentati della sua aggressività, additandolo come senza paura. E dopo tutto questo è stato campione del mondo nel suo primo anno in MotoGP. Ora tutti capiscono il suo stile di guida sempre al limite. I commissari sono gli unici che dovrebbero giudicare questo tipo di azioni“, ha continuato il pilota statunitense.
“Il punto è che Zarco è sempre nelle prime posizioni e Valentino e il resto dei piloti si devono abituare a questa situazione. E’ evidente che non avrebbe ricevuto la stessa attenzione se avesse lottato per il decimo posto invece che per il podio. In queste posizioni a volte non ce ne accorgiamo nemmeno. Ad esempio, potremmo discutere di Danilo Petrucci. Negli ultimi anni era indietro, ma ora è salito sul podio più di una volta. Né Valentino, né Lorenzo, Marquez o Pedrosa sanno come si comporta Petrucci quando lotta per le prime posizioni. E come con Zarco, dovranno iniziare a farlo. Il pilota di Nizza è stato due volte campione del mondo della Moto2, quindi sa quello che sta facendo, anche se la moto è molto differente da quelle con cui ha corso in passato. Per questo vorrei dire che il suo processo di adattamento alla MotoGP è stato migliore rispetto alle reazioni dei suoi rivali, che non si aspettavano fosse subito capace di prestazioni così brillanti“, ha concluso.