Mondiali Budapest 2017 – Flavia Pennetta e quel consiglio alla Pellegrini: “ritiro? Federica ascoltami…”

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Federica Pellegrini pronta al ritiro? Flavia Pennetta le dà un prezioso consiglio in base all’esperienza vissuta nella sua carriera

LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

In occasione del ritiro di Flavia Pennetta, Federica Pellegrini le inviò questo messaggio: “brava, fai benissimo“, al quale la tennista rispose: “ora vinci i 200 alle Olimpiadi e lascia anche tu“. Federica li ha vinti ai Mondiali i 200 stile libero e forse qualche pensierino a quell’sms lo ha fatto. Sulle pagine di “La Repubblica”, Flavia Pennetta ha ribadito ancora una volta il suo pensiero in merito al ritiro, rinnovando il suo consiglio all’amica: ritirarsi all’apice della carriera, da vincente. “Penso che il tennis e il nuoto abbiano molte cose in comune – ha detto la Pennetta Io ero stanca di competere, ma non con gli altri, io non ho mai giocato contro gli altri, ma con me stessa. La mia carriera è stata, sin dal principio, sin da quando ero bambina, una partita infinita tra Flavia e Flavia, tra i miei sogni e i miei limiti. Non giochi, non nuoti per gli altri, io agli altri non mi sono mai troppo interessata. Lo fai soltanto per te stesso“.

LaPresse/Omar Abd el Naser

Flavia ha poi spiegato come smettere, per lei, sia stata una sorta di liberazione: la tennsita brindisina ha potuto godersi la sua vita in maniera differente, facendo tutto ciò che prima era stata costretta a mettere da parte o addirittura a rinunciare, per dare priorità al tennis. Smettere è una liberazione – ha sottolineato la Pennetta – Significa rompere quella bolla di vetro nella quale, inevitabilmente, sei stata cacciata quando eri bambina. Smettere vincendo è una pacificazione. Significa dire ‘ce l’ho fatta, ho raggiunto quello che volevo, scusate ma non ho più niente da dire, grazie, è stato bellissimo ma ora ho altro da fare’. Non ho mai avuto tanto tempo per me. Le mie giornate erano cadenzate dal fisioterapista, dall’ allenamento, dallo psicologo, tutto girava attorno a un colpo sbagliato, a una reazione in campo non efficace, sei sempre tu e soltanto tu. Ora se ho voglia di andare a prendere un caffè con le mie amiche, vado. È la mia liberazione“.

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