Golf, il 146° Open Championship è di Jordan Spieth: niente da fare per Matt Kuchar

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Grazie ad un finale da favola, Jordan Spieth vince il 146° Open Championship davanti a Matt Kuchar e Haotong Li

Jordan Spieth ha vinto con 268 (65 69 65 69, -12) colpi il 146° Open Championship, terzo major stagionale disputato sul percorso del Royal Byrkdale (par 70), a Southport in Inghilterra, dove sono usciti al taglio Francesco Molinari, 89° con 147 (73 74, +7), e il dilettante Luca Cianchetti, 131° con 151 (75 76, +11).

Con un finale a suon di colpi spettacolari il texano di Dallas ha superato Matt Kuchar (271 – 65 71 66 69, -9), che era riuscito a metterlo in difficoltà per tredici buche. Al terzo posto con 274 il sorprendente cinese Haotong Li, rimasto a lungo sul campo pratica sperando in un possibile playoff con il suo “meno sei”, quando i due leader erano due colpi avanti, poi Spieth ha messo a segno l’eagle alla buca 15 per il parziale di “-10” e solo allora se n’è tornato negli spogliatori.

Buon finale di Rory McIlroy, sebbene con qualche errore di troppo, che ha ottenuto il quarto posto con 275 (-5) insieme a Rafa Cabrera Bello. Al sesto con 276 (-4) Alex Noren, Marc Leishman, Matthew Southgate, Brooks Koepka, in giornata negativa, e Branden Grace, che nel terzo turno ha realizzato con un 62 (-8) lo score più basso in assoluto di tutti i tempi in un major. All’11° con 277 (-3) Henrik Stenson, detentore del titolo.

Un triplo bogey iniziale ha messo fuori gioco Hideki Matsuyama che poi si è un po’ ripreso terminando 14° con 278 (-2) insieme a Ian Poulter. Il giapponese non è certo rimasto soddisfatto così come non lo sono sicuramente stati Rickie Fowler e Adam Scott, 22.i con 280 (par), Jason Day e Bubba Watson, 27.i con 281 (+1), Sergio Garcia e Martin Kaymer, 37.i con 282 (+2), Jon Rahm, 44° con 283 (+3), Dustin Johnson e Justin Rose, 54° con 284 (+4).

Jordan Spieth, in vetta dopo tre turni, è partito male e in tre buche ha perso il margine di tre lunghezze su Matt Kuchar, che ha segnato un birdie, contro due bogey dell’avversario. E’ seguita una fase di equilibrio poi la svolta del torneo alla buca 13, quando Spieth ha mandato la palla tra i cespugli di una collinetta con un drive più che sbilenco. Dopo una ventina di minuti di discussioni su dove posizionare la palla, lo statunitense ha effettuato il colpo dal campo pratica e alla fine, infilando un putt difficile, ha segnato il bogey, pagando veramente poco l’errore. Kuchar è passato avanti, ma da quel momento Spieth ha cambiato marcia e ha effettuato una serie di colpi spettacolari che hanno prodotto la serie birdie-eagle-birdie-birdie con cui ha messo fuori gioco il rivale, malgrado questi si sia espresso benissimo, segnando anche due birdie in quella fase. Per entrambi 69 (-1) colpi con un eagle, quattro birdie e cinque bogey per il vincitore e con quattro birdie e tre bogey per Kuchar,

Jordan Spieth ha portato a tre i major vinti, dopo il Masters e l’US Open del 2015, e ora gli manca il PGA Championship per completare il grande slam. E’ il secondo giocatore a imporsi in tre major prima di compiere 24 anni dopo Jack Nicklaus. Con il successo è salito al secondo posto nel World Ranking alle spalle di Dustin Johnson. Hanno assistito al torneo 235.000 spettatori, record per l’Inghilterra. La ‘silver medal’ destinata al miglior dilettante è stata conquistata dall’inglese Alfie Plant. 62° con 286 (+6), vincitore dell’ultimo campionato europeo individuale.

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