F1, Lauda non si dà pace: “Vettel non ha chiesto nemmeno scusa, ma la cosa incomprensibile è un’altra”

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Niki Lauda torna sul contatto tra Hamilton e Vettel avvenuto a Baku, rincarando la dose nei confronti del pilota tedesco

Nonostante sia passata quasi una settimana da quel duro contatto tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel avvenuto nel corso del Gp di Baku, le polemiche non accennano a placarsi.

LaPresse/Photo4

Niki Lauda non riesce a darsi pace per il comportamento tenuto dal pilota tedesco, a suo modo di vedere più concentrato a puntare il dito contro Lewis piuttosto che a chiedere scusa. Sulla vicenda, il presidente non esecutivo della Mercedes ha voluto rincarare la dose, sottolineando come si aspettasse un comportamento diverso sia da Vettel che dalla Ferrari. “Seb è uno dei migliori piloti al mondo, lo stimo e lo rispetto – le parole di Lauda riportate da ‘La Repubblica’ – per questo mi sorprende e mi sbalordisce che uno come lui, con le sue qualità, la sua esperienza e dall’alto dei suoi quattro mondiali vinti non abbia avuto il coraggio di ammettere i suoi errori e semplicemente chiedere scusa.

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Non lo ha fatto né lui né la Ferrari. I fatti non si discutono e non credo che la FIA abbia deciso per l’apertura di un’inchiesta formale con l’obiettivo di riesaminare l’incidente. Quello che è successo, è sotto gli occhi di tutti. Lewis non ha fatto un “break test”, come ha sostenuto Vettel. Ha semplicemente rispettato le regole. Le regole dicono che in regime di safety car bisogna rallentare e tenere la distanza richiesta, in modo da non sorpassare la safety stessa. D’altra parte le analisi degli steward hanno evidenziato e certificato quello che il mondo ha visto in diretta: Lewis non ha frenato bruscamente, ha mantenuto in quell’occasione come nella precedente di safety la stessa andatura. Non è una sorpresa per nessuno che ci si debba comportare così, non dovrebbe esserlo neanche per Vettel. Ma la cosa più incomprensibile è accaduta dopo”.

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Lauda poi rincara la dose: “hanno sfruttato il tempo di interruzione durante la red flag per studiare i dati, ma non credo sia quello il problema. Semmai bisogna sottolineare che a Vettel hanno dato il minimo della pena per quello che ha commesso, uno stop&go di dieci secondi non è niente. Dico che se l’è cavata con uno scherzo. Non so quali conseguenze avrà l’indagine, ma credo che la FIA abbia recepito un’allerta dal comportamento di Seb dopo la gara e magari vogliono evitare che accada di nuovo. Anziché ammettere la colpa e chiedere scusa come sarebbe stato opportuno, ha scaricato le proprie responsabilità puntando l’indice contro Lewis. Io Sebastian lo stimo e mi sarei aspettato un atteggiamento diverso, da lui e dalla Ferrari. Succede ai campioni, succede nello sport e nella vita: si sbaglia, anche malamente, ma si può riparare anche semplicemente dicendo ho fatto un casino, ho sbagliato, scusate“.

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