La competitività della Ferrari ha spinto la Mercedes a intaccare l’affidabilità di parti che non avevano mai dato seri problemi finora come per esempio il cambio
Motori spenti ma concentrazione altissima, non potrebbe essere altrimenti in un Mondiale di Formula 1 che non smette di regalare emozioni. Prima l’exploit della Ferrari, culminato con la doppietta di Montecarlo, poi la risalita della Mercedes coronata dal dominio di Silverstone.
Il duello tra il team di Maranello e quello campione dal mondo passa dai dettagli, per questo motivo a Brackley non vogliono lasciare nulla al caso, rischiando di intaccare l’affidabilità di parti che non avevano mai dato seri problemi, come per esempio la scatola del cambio. L’ascesa della Ferrari è il motivo delle scelte della Mercedes, costretta a “rallentare” di qualche millisecondo il tempo di cambiata per evitare di incorrere in nuove penalizzazione di cinque posizioni in griglia come accaduto ad Hamilton in Austria e a Bottas in Gran Bretagna. “Il fatto è che le simulazioni al banco non riescono a riprodurre gli sforzi che si vedono in pista – le parole di James Allison riportate da Motorsport.com – ciò significa che le simulazioni ancora non rappresentano la realtà quando si arriva a certi valori di forza G. Evidentemente abbiamo superato il limite e abbiamo pagato un prezzo“.
Da tenere d’occhio in casa Mercedes sono anche le parole di Toto Wolff relative agli sforzi del fornitore Petronas in materia di carburante e lubrificanti: “per me è sorprendente che ci siano dei fluidi che non sapevo nemmeno in macchina dai quali si possono trarre delle prestazioni” le parole di Wolff riportate da Motorsport.com. “Con il liquido di raffreddamento è possibile trovare un guadagno di 5 millisecondi al giro, che diventano 15 sul fluido dell’idraulica, per non parlare che con la formula chimica di benzine e oli è possibile fare dei salti prestazionali nelle parti cruciali del motore termico. L’uso di un lubrificante adeguato nella trasmissione può darti un vantaggio prestazionale, di peso, consentendoti di estremizzare i tempi di cambiata. Tanto da spingere la squadra a scelte che in alcuni casi sono state un po’ spinte“.
