Dalla cenere alla gloria – Un anno dopo Raonic, Federer risorge a Wimbledon nell’incredibile segno del numero 8

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Un anno fa era rivolto a pancia in giù dopo la sconfitta contro Raonic, ieri ha vinto l’ottavo Wimbledon della sua carriera: Federer è risorto dalle sue ceneri nel segno del numero 8

Era solo l’anno scorso, ma sembra passato un secolo. Il verde di Wimbledon si era fatto più scuro, le fragole avevano quel retrogusto amaro e la panna si era sicuramente inacidita. Roger Federer si trovava sul campo di Wimbledon e quell’erba non aveva il solito sapore di vittoria ma puzzava di… sconfitta. Milos Raonic aveva battuto a sorpresa il 7 volte campione sulla sua erba e lo osservava dimenarsi in un dramma interiore: prima in ginocchio, poi steso a terra a pancia in giù in silenzio. Roger lo ammise molto tempo dopo, complici i guai al ginocchio, quello fu il punto più basso della sua carriera, quello che fece pensare al ritiro. Sembrava non esserci nulla da fare. Il menisco che fa crack, un fisico ormai logoro dalle innumerevoli partite giocate senza mai fermarsi, la carta d’identità che segna 34 anni e batte cassa sulla carriera dello svizzero: da qui non si ritorna, è ora che il tempo si prenda con gli interessi ciò che Roger gli ha negato in tutti questi anni.

LaPresse/Xinhua

Neanche il tempo però aveva fatto i conti con quell’aurea di divino che ricopre la leggenda di Roger Federer che da novello ‘Faust’ ha rispedito, ancora una volta, al mittente il suo destino. Un anno dopo, la storia di Roger è diametralmente opposta: Raonic esce sconfitto ai quarti di finale, l’erba di Wimbledon è tornata di quel verde chiaro che sa di vittoria, le fragole e la panna sono di nuovo dolcissime e in finale Roger alza al cielo il trofeo più prestigioso del tennis, per l’ottava volta. A proposito… per gli amanti della kabala, il successo di Roger è incredibilmente legato al n°8.

LaPresse/PA

Come detto, questo è l’ottavo Wimbledon, quello che gli permette di staccare Sampras a quota 7 e lo incorona come il campione più vincente di sempre. Erano 8 anni che lo svizzero non vinceva due Slam nella stessa stagione (quest’anno ha vinto anche gli Australian Open). Prima di giocare inoltre, Federer si è scaldato, forse casualmente, sul campo 8, l’ui che è nato l’8 agosto (mese numero 8 dell’anno), dell’ ’81. Roger è risorto dalle sue ceneri come una fenice, grazie al suo talento che un “profano” come Nico Rosberg aveva definito “una sinfonia“, suonata un’ottava sopra gli altri tennisti, per restare in tema. Un talento indissolubile che affonda le sue radici nell’infinito, che poi se ci pensate è solo un 8 in posizione orizzontale

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