Cinema – È morto George Romero, regista de “La notte dei morti viventi”: nei suoi film satira e condanna sociale attraverso gli zombie

SportFair

Si è spento nella notte George Romero: padre del genere “Zombie”, regista visionario e critico graffiante della società americana attraverso il sano brivido dell’horror

Da “Resident Evil” a “The Walking Dead“, dalla famosa “Thriller” di Michael Jackson fino ai lavori cinematografici del genere firmati da Wes Craven e Robert Rodriguez, chiunque abbia avuto a che fare con il genere zombie, deve gran parte del suo successo a George Romero. Il regista americano si è spento nella notte a Los Angeles, all’età di 77 anni.

Romero ha lasciato in eredità un genere cinematografico nuovo. Possiamo definire Romero il “padre degli zombie”: il maestro del cinema horror ha ridato la vita ai morti che si risvegliano dal loro sonno eterno per cibarsi della carne dei vivi. Famosissimi i suoi primi capolavori, quelli della “Trilogia dei morti viventi”: ad iniziare da “La notte dei morti viventi” (1968), film realizzato con soli 10.000 dollari e diventato poi una pietra miliare dando vita al genere “zombie”, al quale hanno fatto seguito “Zombie” (1978) e “Il giorno degli zombie” (1985).

Non solo brivido e paura nei suoi film. I personaggi e le vicende raccontate nascondono una tagliente satira sociale che rispecchia l’America degli anni 70-80, impegnata ad affrontare tematiche come il consumismo, il razzismo e la Guerra del Vietnam. Romero ha ispirato anche un pezzo della cinematografia italiana del genere: famose le collaborazioni con Dario Argento, iniziate con i primi lavori in merito al montaggio del film “Zombie”. Successivamente i due diressero insieme la pellicola “Due occhi diabolici”, un film diviso in due episodi, diretti uno da ciascuno dei registi, omaggio ad Edgar Allan Poe.

Condividi